31Il 14 gennaio 2020 è stato presentato a Bruxelles il piano di investimenti del Green Deal Europeo, definito come il Piano di investimenti per un’Europa sostenibile, che vedrà attuarsi – dal 2021 al 2027 – lo stanziamento di almeno 1.000 miliardi di Euro tra investimenti pubblici e fondi privati.
L’ambizioso obiettivo è quello di far diventare l’Europa il primo blocco di Paesi al mondo a impatto climatico zero entro il 2050. InvestEU, in particolare, sarà il motore che farà muovere i capitali e che avrà il compito – come nuovo programma finanziario dell’UE – di coinvolgere le parti interessate: tutti gli Stati membri, le regioni e i settori.
La sfida è ardua e, ovviamente, non avrà per tutti la stessa portata. Alcune nazioni più di altre temono, con molta probabilità e a ragion veduta, di subire una importante trasformazione economica e sociale, cambiamento che in qualche modo deve essere sostenuto dagli altri Stati membri. Ecco perché, per arrivare ad avere un risultato ottimale per ogni Paese (e successivi benefici per le aziende e le persone che vi operano), un sostegno finanziario creato ad hoc è indispensabile.
Il sostegno dell’UE alle aziende e alle persone
«La trasformazione che ci si prospetta è senza precedenti e avrà successo solo se è giusta e va a beneficio di tutti. Sosterremo le popolazioni e le regioni chiamate a compiere gli sforzi maggiori affinché nessuno sia lasciato indietro. Il Green Deal comporta un ingente fabbisogno di investimenti, che trasformeremo in opportunità di investimento». Così afferma la Presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, e continua: «Il piano presentato oggi, finalizzato a mobilitare almeno 1.000 miliardi di Euro, indicherà la rotta da seguire e provocherà un’ondata di investimenti verdi. Al centro del Green Deal Europeo, che racchiude la nostra visione per un’Europa climaticamente neutra entro il 2050, ci sono le persone».
Anche Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal Europeo, rafforza questo pensiero dichiarando che «l’indispensabile transizione verso la neutralità climatica migliorerà il benessere delle persone e aumenterà la competitività europea, ma sarà più impegnativa per i cittadini, i settori e le regioni che dipendono in maggior misura dai combustibili fossili. Il meccanismo per una transizione giusta aiuterà chi ne ha più bisogno, rendendo più attraenti gli investimenti e proponendo un pacchetto di sostegno pratico e finanziario del valore di almeno 100 miliardi di Euro. È così che ci impegniamo a perseguire la solidarietà e l’equità».
«Al centro del Green Deal Europeo, che racchiude la nostra visione per un'Europa climaticamente neutra entro il 2050, ci sono le persone» -Ursula Von Der Leyen
Il piano di investimenti e i fondi per la transizione giusta
Il piano di investimenti del Green Deal europeo si sviluppa su tre fronti:
- 1. Il finanziamento: 1.000 miliardi di Euro di investimenti sostenibili nei prossimi 10 anni. In questo scenario, la Banca Europea per gli investimenti svolgerà un ruolo di primo piano;
- 2. Gli investimenti: prevedere incentivi per sbloccare e ricollocare gli investimenti (pubblici e privati) e l’agevolazione degli stessi da parte delle autorità pubbliche, incoraggiando pratiche di bilancio, appalti verdi e – dove necessario – snellendo la burocrazia della transizione giusta;
- 3. Il sostegno pratico: verrà fornito completo sostegno alle autorità pubbliche e ai promotori in fase di pianificazione, elaborazione e attuazione dei progetti sostenibili.
Per fare in modo che l’obiettivo comune – avere entro il 2050 un’Europa a impatto climatico zero – venga raggiunto nella maniera più trasparente, equa ed egualitaria possibile, è stato attuato il processo della transizione giusta.
Questo meccanismo fornirà un sostegno mirato e consterà di tre fonti principali di finanziamento:
- 1. Il Fondo per la transizione giusta:saranno stanziati 7,5 miliardi di Euro di nuovi fondi UE, che si sommano alla proposta della Commissione per il prossimo bilancio a lungo termine. Per poterne beneficiare, gli Stati membri dovranno individuare i territori ammissibili mediante appositi piani territoriali. Il Fondo concederà sovvenzioni alle regioni: sosterrà i lavoratori, appoggerà le PMI, le start-up e gli incubatori impegnati a creare nuove opportunità economiche in queste regioni. Sosterrà anche gli investimenti a favore della transizione all’energia pulita, tra cui quelli nell’efficienza energetica;
- 2. Fondo InvestEU: fino a 45 miliardi di Euro di investimenti. Lo scopo è attrarre investimenti privati a beneficio delle regioni interessate, ad esempio nei settori dell’energia sostenibile e dei trasporti, e aiutare le economie locali a individuare nuove fonti di crescita;
- 3. Prestiti dalla Banca europea per gli investimenti: investimenti compresi tra 25 e 30 miliardi di Euro. Servirà ad accordare prestiti al settore pubblico, destinati ad esempio agli investimenti nelle reti di teleriscaldamento e alla ristrutturazione edilizia.
La transizione giusta, comunque, non è solo sinonimo di finanziamenti e prestiti. Per dare ancora più benefici alle aziende e ai lavoratori, sono state previste anche agevolazioni di carattere pratico, per cercare di ottenere percentuali di riuscita del processo ancora maggiori. Tramite la piattaforma per una transizione giusta, la Commissione offrirà infatti assistenza tecnica agli Stati membri e agli investitori, garantendo il coinvolgimento delle comunità interessate, delle autorità locali, dei partner sociali e delle organizzazioni non governative.
La Commissione Europea, infine, seguirà passo dopo passo i progressi del programma e valuterà i risultati ottenuti. A questo scopo, è stato previsto un summit annuale sugli investimenti sostenibili rivolto a tutti i partecipanti al piano e agli interessati e continuerà ad adoperarsi per promuovere e finanziare la transizione.
Fonte: ec.europa.eu