In questa ultima settimana di giugno 2020, le Borse europee hanno appena attraversato un momento di alta volatilità, cambiando più volte direzione a causa del nervosismo degli investitori, in bilico tra speranze di ripresa e timori per l’andamento dei contagi da Covid-19.
Da una parte preoccupa la ripresa dei casi in alcuni Stati degli Usa come California, Texas e Florida e la situazione di Pechino, che ha ristabilito il lockdown in un’area di 500.000 abitanti. A sostenere i listini, d’altra parte, è arrivato l’indice della Commissione Ue che misura la fiducia di business e consumatori (Esi), che in giugno ha registrato un balzo di 8,2 punti nell’eurozona portandosi a quota 75,7 punti e nell’intera Unione di 8,1 punti a 74,8: è l’incremento più forte su base mensile mai registrato. Nel dettaglio, in Francia l’indice è risalito di 9,4 punti, in Olanda di 8,3, in Spagna e Italia di 8,2 e in Germania di 6,6 punti.
A guidare i rialzi è il FTSE MIB: positiva Fiat Chrysler Automobiles, dopo che sono arrivate rassicurazioni per gli investitori sui tempi della prevista fusione con Peugeot. Bene anche Cnh Industrial ed Exor, oltre a Banco Bpm e Unicredit.
Facciamo un passo indietro: cos’è il FTSE MIB?
Il FTSE MIB (Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa) è l’indice di
riferimento del mercato azionario per Borsa Italiana ed è costituito dalle 40 classi di azioni più scambiate in borsa. L’indice è stato gestito da Standard & Poor’s dal suo inizio fino a giugno 2009, quando questa responsabilità è stata trasferita al gruppo FTSE, che è al 100% di proprietà della capogruppo di Borsa Italiana, London Stock Exchange Group.
L’indice di riferimento della Borsa italiana è nato il 31 dicembre 1992 con il nome COMIT 30 con un valore base di 100 punti. Il record storico dell’indice è stato raggiunto durante la seduta del 7 marzo 2000 quando raggiunse i 51.273 punti, dopo che il giorno precedente aveva raggiunto il record per il miglior prezzo di chiusura a 51.093 punti.
Per quanto riguarda le sedute di Borsa, invece, la migliore fu registrata il 13 ottobre 2008 quando l’indice salì dell’11,49%, la peggiore è molto recente e risale al 12 marzo 2020 (nel mezzo delle preoccupazioni legate al diffondersi del COVID-19), quando crollò del 16,92%.
Quali società compongono attualmente il paniere del FTSE MIB?
Le società che compongono l’indice FTSE MIB variano nel tempo, a seconda della capitalizzazione di mercato e della liquidità. In più, una società non può mai rappresentare oltre il 15% dell’indice per evitare un’eccessiva concentrazione. La revisione ordinaria dei components dell’indice viene effettuata trimestralmente. Si può incorrere anche in revisioni straordinarie legate a operazioni particolari effettuate dalle società stesse, ad esempio fusioni o delisting.
Attualmente le 40 società che compongono il FTSE MIB sono:
- A2A
- Amplifon
- Atlantia
- Azimut Holding
- Banca Generali
- Banca Mediolanum
- Banco Bpm
- Bper Banca
- Buzzi Unicem
- Campari
- Cnh Industrial
- Diasorin
- Enel
- Eni
- Exor
- Ferrari
- Fiat Chrysler Automobiles
- Finecobank
- Generali
- Hera
- Interpump Group
- Intesa Sanpaolo
- Inwit
- Italgas
- Leonardo
- Mediobanca
- Moncler
- Nexi
- Pirelli & C.
- Poste Italiane
- Prysmian
- Recordati
- Saipem
- Snam
- Stmicroelectronics
- Telecom Italia
- Tenaris
- Terna – Rete Elettrica Nazionale
- Ubi Banca
- Unicredit
- Unipol
Enel, con una capitalizzazione di 72,65 miliardi di euro al 30 dicembre 2019, è la società con il maggior valore della Borsa Italiana. Generali e Mediobanca sono le uniche a non aver mai abbandonato il listino principale di Piazza Affari (dal 1992), mentre le società di più recente ingresso sono: Banca Mediolanum (marzo 2020), Banca Generali (dicembre 2019), Nexi (giugno 2019), Hera (marzo 2019), Amplifon e Diasorin (dicembre 2018).
Quali sono gli altri indici di borsa italiani?
Gli indici azionari sono la sintesi del valore del paniere di titoli azionari che rappresentano. I principali indici della borsa di Milano, oltre al FTSE Mib sono:
- Ftse Italia All Share, che oltre a comprendere i titoli del FTSE Mib include anche quelli del FTSE Italia Mid Cap e del FTSE Italia Small Cap;
- Ftse Mid Cap, composto dalle prime 60 azioni più liquide e capitalizzate quotate sui mercati MTA e MIV non incluse nell’indice FTSE Mib.
- Ftse Italia Small Cap, in cui si trovano le azioni delle piccole aziende al di fuori dell’indice FTSE MIB e di quello FTSE Italia Mid Cap;
- Ftse Italia Star, che comprende le azioni del segmento STAR del mercato MTA;
- Ftse Aim Italia, che include tutte le azioni negoziate sul mercato AIM Italia.