Veicoli elettrici: gli scenari del futuro

Entro il 2030 i veicoli elettrici rappresenteranno circa un quarto di tutte le automobili su strada e il 50 – 60% delle vendite. A svelarlo è Electric Car Tipping Point, l’indagine di Boston Consulting Group. I nuovi prodotti e servizi per la mobilità elettrica potrebbero generare nel prossimo decennio un valore aggiunto compreso fra i 3 e i 10 miliardi di dollari per una utility media con circa 2-3 milioni di clienti. Una cifra compresa fra 3.400 e 7.400 dollari per ogni veicolo elettrico, che include il ritorno sugli investimenti per migliorare la rete elettrica, le attività a sostegno delle normative in materia di mobilità e i ricavi derivanti dall’offerta di nuovi prodotti e servizi.

Le utility, dunque, devono prepararsi con prodotti e servizi pensati per i veicoli elettrici, come l’installazione, la manutenzione e la messa in servizio dei sistemi di ricarica.

 

Batterie più economiche

Tra i fattori che spingeranno la crescita dei veicoli elettrici nel prossimo decennio avrà un peso notevole il progresso tecnologico, che sta provocando una rapida diminuzione dei costi delle batterie. Bcg stima che entro il 2028 negli Usa il costo totale di possesso quinquennale per una batteria di un veicolo elettrico sarà inferiore a quello sostenuto per un veicolo con motore a combustione interna. Secondo uno studio di Bloomberg, dal 2010 a oggi, il prezzo delle batterie è già diminuito del 70%.

 

Veicoli elettrici: la svolta dal 2020

Spinto anche dal calo dei prezzi delle batterie, tra il 2020 e il 2025, dunque, vi sarà una vera svolta nel mondo automotive. I veicoli elettrici – ibridi, mild hybrid con sistemi a 48 volt, ibridi elettrici plug-in ed elettrici a batteria – aumenteranno ovunque le loro quote di mercato e le case saranno costrette a rispettare gli standard, sempre più severi, in termini di efficienza ed emissioni. I motori a combustione interna, secondo lo studio di Bcg, passeranno dal 96% della quota di mercato di oggi a circa il 50% dei veicoli nel 2030.

Se, grazie ai miglioramenti tecnologici dei motori a combustione interna, l’industry riuscirà a rispettare gli stringenti standard di emissione, dopo questa data si avrà una rivoluzione, soprattutto in Europa. Nel Vecchio Continente, i motori diesel passeranno dal 48% del mercato nel 2016 al 36% nel 2020, a causa dei costi sempre più elevati necessari per rispettare gli standard di emissioni di ossido nitroso e biossido di azoto.

 

La diffusione territoriale

Naturalmente l’aumento di veicoli elettrici sulle strade varierà da continente a continente. La Cina, per esempio, oggi è il mercato principale per i veicoli elettrici, grazie soprattutto ai costi bassi dell’elettricità. L’Europa sconta invece un elevato costo dell’elettricità e un minor chilometraggio rispetto a Cina e Stati Uniti. A fare la parte del leone è la Norvegia, dove le auto elettriche, grazie a una politica di forti incentivi, rappresentano già oltre metà del mercato. Negli Stati Uniti il basso costo dei combustibili porterà a risultati simili, con la crescita dei veicoli elettrici che avverrà nei segmenti più piccoli e in location urbane. Il Giappone, patria di Nissan e Toyota, vedrà spopolare gli ibridi, con una quota di mercato che supererà il 55% entro il 2030.