Un “Grande Fratello” per le emissioni industriali

Quanto è pulita l’energia elettrica che uso in questo momento? Mi sto affidando a una company green? Dare una risposta grazie alla tecnologia è sempre più facile: basterebbe tenere d’occhio e misurare le emissioni dei più grossi impianti sparsi in giro per il Mondo e poter consultare queste informazioni in tempo reale.

Il segreto è guardarli dall’alto, attraverso gli occhi dei satelliti che orbitano attorno al nostro pianeta, ma anche servendosi di un “sistema superiore”, fatto di dati e algoritmi, per risalire in qualunque momento alla situazione nei vari punti della Terra, così da essere informati sempre e ovunque.

Chi ci ha pensato per prima è Wattime, una non-profit più che ferrata nel campo dell’intelligenza artificiale che sta lavorando a un programma sempre aggiornato e accessibile a tutti per permetterci di conoscere, ovunque ci troviamo, il tasso di inquinamento di ciascuna centrale elettrica del Mondo. Di fatto un database delle emissioni di CO2 per ogni impianto, per il quale persino Google.org, la divisione a scopo filantropico di Google, ha riposto fiducia stanziando oltre un milione e mezzo di dollari.

 

Il cuore del progetto

La materia prima saranno i rilevamenti satellitari, cioè le grandissime quantità di dati che le sonde spaziali raccolgono senza sosta sul nostro pianeta. Per esempio, le informazioni delle termocamere a infrarosso, capaci di leggere le variazioni di calore sulla sua superficie, tra i principali segnali di inquinamento. Ma anche, più semplicemente, visualizzando le nubi di fumo o, ancora, le condizioni delle acque di scarico, che da sole possono raccontare molto sulla gestione di un impianto di raffreddamento.

Fonti indiscusse potrebbero diventare le costellazioni del programma Copernicus dell’Unione Europea, le sonde Landsat della Nasa, così come anche moltissime aziende pubbliche e private che si occupano di raccolta, gestione e scambio di dati.

Il processo si muoverà poi su binari costruiti da algoritmi sviluppati apposta e capaci non solo di leggere e ripulire le grandi moli di dati, ma anche di interpretarle come misura delle emissioni precisa e in tempo reale per ogni singolo impianto.

 

Dal dire al fare

In che modo la consapevolezza dell’impatto ambientale delle singole centrali elettriche dovrebbe avere un ruolo nella salvaguardia del pianeta? Wattime non fa mistero della propria mission: spingere i principali responsabili dell’inquinamento del globo a render conto pubblicamente del proprio operato, stimolandoli così a trovare strade alternative, più pulite. Segnalare il problema, insomma, per indurre nuove pressioni e nuove prese di coscienza. E produrre un cambiamento concreto.

I rilevamenti, di fatto, esistono da un pezzo, ma questo non ha fatto finora alcuna differenza. Basti pensare all’ultimo State of Global Air report, che dipinge un quadro disastroso dove a pagare le conseguenze del dissesto atmosferico dovuto all’inquinamento è un numero enorme di persone: 5 milioni quelle che, ogni anno, perdono la vita per patologie legate a questo problema. Sono molte le company nel Mondo che riuscirebbero, nonostante tutto, a nascondere il loro vero peso, secondo i leader della non-profit. Il solo fatto di poter accedere alle stesse informazioni da un punto di vista privilegiato, attraverso l’osservazione diretta e incondizionata, e renderle accessibili non solo agli enti regolatori e politici, bensì a tutti i cittadini, potrebbe giocare però stavolta il ruolo decisivo. Il voto del grande pubblico, insomma, potrebbe fare la vera differenza.