Siamo in piena rivoluzione: l’intelligenza artificiale sta modificando tutti i settori. Tra le ultime “invenzioni” lanciate da Google nel corso dell’ultima edizione di Google Next, per esempio, c’è un sistema in grado di effettuare automaticamente una perizia dei danni subiti da un’automobile dopo un incidente: un’operazione che oggi viene svolta manualmente, da periti dell’assicurazione. Con l’intelligenza artificiale (IA) è possibile ottenere una stima automatica e immediata del danno, con un importante risparmio in termine di tempi e di costi. Un altro esempio è quello del customer service: Google ha sviluppato un sistema intelligente di assistenza vocale in grado di migliorare l’esperienza telefonica degli utenti e alleggerire i carichi di lavoro per i centralini. Se questo è il punto di partenza, allora cosa dobbiamo attenderci?
Il modello Google
“La filosofia di Google – ha dichiarato la coordinatrice del dipartimento ricerca e sviluppo dell’intelligenza artificiale di Google Cloud Jia Li in un’intervista a Forbes – è quella di sviluppare intelligenza artificiale mantenendo l’individuo al centro: sviluppiamo modelli ispirati ai bisogni quotidiani e la nostra missione è quella di risolvere le sfide dell’umanità. Per questo collaboriamo con tantissime realtà provenienti da un ampio spettro di settori diversi”. Secondo Google, l’intelligenza artificiale sarà talmente “intelligente” da non necessitare la formazione degli utenti e dei lavoratori: “In futuro l’IA sarà così intelligente e “comoda” che saremo in grado di generare dei modelli di machine learning senza avere alcuna esperienza nel settore. Ci saranno strumenti che renderanno il nostro rapporto con l’IA un’esperienza implicita, che daremo quasi per scontata”, ha aggiunto la manager.
I nuovi smartphone intelligenti
Basti pensare che ormai l’intelligenza artificiale pervade la nostra vita privata: lo scorso ottobre Huawei ha presentato la tanto attesa serie Huawei Mate 20. I nuovi smartphone della casa cinese rappresentano la nuova frontiera della telefonia mobile, in grado di elevare il potenziale delle persone. Mate 20 è dotato di doppia rete neurale per l’intelligenza artificiale e continua ad apprendere. Lo smartphone ormai è un assistente smart che aiuta anche nel lavoro. Come? Con l’app di Huawei per la modellazione 3D, per esempio, che permette di registrare con la fotocamera un oggetto e, dopo pochi secondi di elaborazione, riprodurlo con un dettaglio molto elevato sullo schermo dello smartphone. L’intelligenza artificiale, in questo caso, potrebbe aprire le porte a una maggiore fruibilità della stampa a tre dimensioni, che oggi ancora stenta a decollare, ma che attraverso tecnologie del genere potrebbe invece trovare una spinta grazie all’utilizzo di massa.
Intelligenza artificiale e uomo
L’innovazione che porterà nelle nostre vite “sarà qualcosa di incredibile, paragonabile solo all’invenzione dell’elettricità”, ha affermato il Chief Technology & Innovation Officer di Accenture Paul Daugherty, in occasione dell’evento Meet the Media Guru, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. Dunque l’intelligenza artificiale sostituirà l’uomo? Secondo Daugherty la tecnologia è neutrale, è il modo in cui l’uomo la utilizza che può cambiare il mondo. Accenture vede dunque nel futuro uno sviluppo collaborativo, non sostitutivo, di uomo e macchina. L’Intelligenza artificiale, insomma, è collaborativa e vede un rapporto bidirezionale tra l’uomo e la macchina: mentre l’uomo con le sue competenze crea la macchina e la dota dei dati necessari per farla funzionare, in risposta la macchina migliora le possibilità dell’uomo di valorizzare la propria creatività.