Meno scarti e più risorse, l’economia circolare rende grande l’Italia

Dopo la Germania l’Italia è il Paese in Ue che ricicla di più e questa sua capacità la rende fra le Nazioni più attente nello sviluppo costante di un’economia circolare. Le politiche europee premono costantemente perché, ogni nazione, possa progressivamente abbandonare il concetto di economia lineare per abbracciare quella circolare. Uno sviluppo economico in tal senso si tradurrebbe con un cambiamento epocale in termini di benefici economici, occupazionali e ambientali. Consumare meno materie prime, infatti, consentirebbe di avere processi produttivi più performanti producendo di fatto meno rifiuti che invece di diventare scarti, potrebbero trasformarsi in risorse.

RICICLO IN ITALIA

I dati del 2020 pubblicati dal Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) parlano chiaro: l’Italia ricicla  il 73% degli imballaggi che usa e se a questo sommiamo anche il riutilizzo energetico come combustibile, il totale di imballaggi sottratti alla discarica è pari all’83,7%. Una percentuale tradotta in termini numerici pari a circa 11 milioni di tonnellate di risorse che non vengo sepolte nelle discariche ma che diventano risorsa per produrre nuova economia. Un nuovo percorso produttivo in linea con le direttive comunitarie proprio in quell’ottica di circolarità produttiva che favorisca crescita e investimenti.

ECONOMIA LINEARE E ECONOMIA CIRCOLARE

Quello che differenzia i due sistemi economici è la loro filosofia di sviluppo e il loro concetto di produzione. Nell’economia lineare il concetto alla base è quello di produrre un oggetto, utilizzarlo e gettarlo via. Si parla di linea proprio perché terminato il suo consumo, il prodotto esaurisce il suo ciclo, la sua utilità, e diventa rifiuto. Questa catena economica è quindi costretta a ripetere sempre lo stesso schema che si basa su 4 asset: estrazione, produzione, consumo e smaltimento. L’economia circolare invece ribalda completamente il concetto mettendo alla base produttiva la capacità di un oggetto di potersi rigenerarsi. Come? Pianificando nella sua composizione e nei materiali utilizzati, i cicli produttivi successivi per il loro riutilizzo riducendo al massimo gli sprechi. L’idea dell’economia circolare prevede quindi che i materiali di cui è composto un prodotto, una volta terminate la sua funzione, possano essere reintrodotti nel ciclo economico.

OPPORTUNITA’ ECONOMICHE E AMBIENTALI

Favorire l’implementazione dell’economia circolare su larga scala, oltre a salvaguardare l’ambiente e a permettere ad un prodotto di essere nuovamente sul mercato, potrà stimolare nuovi investimenti in ambito di ricerca, sviluppo e sostenibilità trasformando il rifiuto in un tesoro. Ne sono certi gli analisti del settore che sottolineano come l’attenzione da parte delle aziende non dovrà essere focalizzata alla sola ricerca di prodotti innovativi, ma anche verso metodologie di smaltimento più efficaci (come la conversione chimica della plastica in carburante) e di riciclaggio (sia chimico che meccanico). Tali tecnologie, applicate nei settori economici più impattanti in termini di produzione dei rifiuti, come ad esempio la plastica o il tessile, non saranno utili soltanto al benessere del nostro pianeta ma si riveleranno, per chi saprà coglierle, delle opportunità di investimento uniche, con un’immensa capacità di accelerare il proprio potenziale asset di sviluppo accompagnando la transizione ecologica verso un’economia non più lineare, ma circolare.

GREEN DEAL EUROPEO

L’obiettivo dell’Ue di raggiungere la neutralità climatica nel 2050 con lo stop alle emissioni nette di gas a effetto serra si inserisce nella strategia di un ripensamento in chiave green e sostenibile della maggior parte delle produzioni. In questo senso il piano per la ripresa “Next Generation EU” e il successivo PNRR elaborato dall’Italia e approvato da Bruxelles va proprio nella direzione di una rielaborazione circolare dell’economia rivedendo il concetto stesso di produzione industriale, che non potrà più avvenire senza una capacità costante di innovare preservando l’ambiente e il Pianeta.