Per avere un quadro più chiaro della situazione occorrerà attendere ancora due o tre settimane, quando la stragrande maggioranza delle quotate avrà comunicato le trimestrali, ma già ora analisti e gestori in euro sono impegnati a rivedere i propri portafogli alla luce dello scenario macro e dello stato di salute delle società. Con una variabile in più da considerare: dopo che il dollaro ha guadagnato poco meno del 10% sull’euro rispetto a inizio anno, la preferenza per Wall Street rispetto alle Borse europee non è più così scontata come appariva fino a poco tempo fa.

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