La cybersecurity è un'opportunità d'investimento?

Sono sempre di più le persone che si stanno abituando a lavorare da casa e adattando a luoghi di lavoro virtuali. Di pari passo, sta aumentando anche il bisogno di connessioni internet stabili, veloci ma soprattutto sicure. L’infrastruttura digitale di oggi deve rimanere funzionale, resistente e impenetrabile poiché si trova sempre più sotto stress. Questa situazione ha reso evidenti nuovi rischi e vulnerabilità nelle infrastrutture tecnologiche che possono essere sfruttate da hacker per sferrare cyber attacchi.

Il settore della cybersecurity

Il settore della cybersecurity è da diversi anni in netta ascesa.

Negli anni scorsi, l’espansione del settore è stata soprattutto dovuta all’esplosione del cosiddetto Internet of Things, grazie al quale non possediamo solo tablet o smartphone connessi ma anche elettrodomestici, automobili, wearable devices. 

A questo si aggiunge la migrazione sul digitale del settore finanziario. L’abitudine a effettuare operazioni bancarie prima via computer e poi via mobile ha comportato una crescita del settore fintech e, con esso, un cambiamento dei nostri comportamenti, che si stanno pian piano digitalizzando. Lentamente, i pagamenti e gli investimenti si effettueranno sempre meno con banconote e sempre di più con sistemi digitali alternativi.

Ciò significa che c’è un’enorme necessità di sicurezza informatica per gli utenti e per le aziende.

Ultimamente, il remote e lo smart working stanno entrando nelle abitudini delle persone un po’ in tutto il mondo. Lavorare da casa significa proteggere i dati sensibili o segreti di un’azienda e dei suoi dipendenti, clienti e fornitori con difese adatte a device e connessioni casalinghe e non più aziendali, che fino ad ora non avevano avuto bisogno della stessa forza difensiva.

Le prospettive della cybersecurity

Ne consegue che, con la spinta che il lavoro da remoto darà ai modelli di business digitali, sarà sempre più necessario per privati e aziende spendere in sicurezza informatica.

Secondo Statista, al momento le aziende spendono in cybersecurity circa 184 miliardi di dollari a livello globale, cifra che si prevede possa crescere fino a 250 miliardi di dollari entro il 2023. Va precisato che la stima è stata fatta prima della pandemia, che ha ulteriormente accelerato la diffusione dello smart working.

Il Foxberry Cybersecurity & Data Privacy Index Usd, l’indice benchmark per gli investimenti nel settore della sicurezza informatica, l’anno scorso ha restituito un rendimento del 30,1%, contro il 14% del 2018. Durante la crisi causata dal Covid-19, l’indice si è comportato più o meno come il Nasdaq 100, crollando molto velocemente e recuperando altrettanto velocemente nel giro di poche settimane. In media, negli ultimi 5 anni, il settore è cresciuto di anno in anno del 10% e ora ci si aspetta che la crescita acceleri.

L’impatto del Covid-19 sulla cybersecurity

La crisi legata alla pandemia di COVID-19 ha spostato l’attenzione sulla cybersecurity in modo repentino: per le aziende è diventata subito una priorità essenziale. Man mano che i dipendenti si ritrovavano improvvisamente a lavorare tutti da casa, i responsabili della sicurezza informatica si sono dovuti adeguare, passando dal lavorare su compiti di routine e verso obiettivi a lungo termine a dover stabilire connessioni sicure per postazioni da remoto nate all’improvviso. I responsabili hanno anche dovuto prendere provvedimenti per rafforzare le operazioni rivolte al commercio elettronico, dopo un vertiginoso aumento degli acquisti online dovuto al lockdown e alla quarantena.

Le stesse sfide che vengono affrontate dalle organizzazioni di sicurezza informatica devono essere superate dai fornitori di tecnologia. Queste aziende hanno fatto repentini cambiamenti per stare al passo con le mutevoli esigenze dei clienti e i loro nuovi modi di fare affari.

Tutto questo lavoro, ovviamente, colpisce inaspettatamente i budget e gli investimenti delle aziende, disattendendo i programmi e le strategie fatte all’inizio dell’anno. Secondo una ricerca di McKinsey, le misure di sicurezza conseguenti alla crisi rimarranno le massime priorità di bilancio nel terzo e quarto trimestre del 2020.

Le azioni delle aziende per mantenere la continuità aziendale e proteggere i lavoratori remoti avranno probabilmente ramificazioni per i fornitori di sicurezza informatica ancora per 12-18 mesi. I piani per rendere permanente il lavoro a distanza, per riaprire gli uffici gradualmente e per limitare l’interazione con i visitatori non essenziali aumenteranno l’interesse per i prodotti e i servizi di sicurezza informatica.

I responsabili della sicurezza che hanno agito rapidamente per riorientare la cybersecurity in modo da coprire i lavoratori remoti e la continuità aziendale durante la crisi COVID-19 devono ora prepararsi per il futuro. Tale preparazione include la decisione su come allocare budget limitati per la sicurezza informatica a supporto di ulteriori modifiche. I fornitori di cybersecurity dovranno cambiare i loro approcci, diventando partner di fiducia per aiutare i clienti a ottimizzare le loro spese mentre si preparano per la “prossima normalità”.