Reale e virtuale nello spazio unico del Metaverso

Potremmo definire il Metaverso come la realtà virtuale 4.0. Se quest’ultima è conosciuta da oltre trent’anni, abbiamo ancora tanto da imparare, da sviluppare e comprendere del nuovo universo digitale. Si deve al fondatore di Facebook – ora Meta – Mark Zuckerberg l’ingresso del Metaverso nel nuovo orizzonte concettuale, in cui il mondo reale con quello virtuale diventeranno un tutt’uno.

 

COSA È IL METAVERSO

“Metaverso” è un concetto fumoso, attribuirgli un significato univoco è ancora difficile. La sua prima apparizione risale al romanzo di fantascienza “Snow Crash”, scritto da Neal Stephenson nel 1992. Dalla sua nascita in poi il Metaverso ha trovato spazio nelle elaborazioni concettuali di esperti e analisti, fino alla sua consacrazione avvenuta grazie alla definizione che ne diede il venture capitalist Matthew Ball. Ball descrisse il Metaverso come un mondo virtuale esclusivamente online ma direttamente “connesso” con il mondo reale grazie al supporto di realtà aumentata (AR), realtà virtuale (VR) e realtà mista (MR). Grazie a questa definizione si sono sviluppati nel tempo gli asset digital in cui sviluppare le componenti del Metaverso.

Videogiochi, criptovalute e token sono solo i primi contesti di sviluppo, ma esperti e sistemisti sondano costantemente tutti i campi nei quali il Metaverso potrà crescere e affermarsi, convinti che nei prossimi anni il concetto stesso di realtà sarà rivoluzionato, raggiungendo orizzonti del tutto nuovi.

 

ARTE E METAVANITY

L’industria dell’arte ha saputo cogliere prima di altre la portata dirompente del nuovo orizzonte digitale. Già da tempo utilizza nuove piattaforme per veicolare opere in realtà aumentata e realtà virtuale, ma soprattutto ha già iniziato a sfruttare il potenziale del Metaverso: proliferano infatti gallerie virtuali dove esporre costosissime opere d’arte NFT e Sotheby’s ha recentemente annunciato il lancio di Sotheby’s Metaverse, la nuova piattaforma della casa d’aste progettata specificamente per i collezionisti digitali, curata dall’artista digitale Pak.

Ciò che appare evidente è che il mondo tradizionale dell’arte, la tecnologia NFT e il Metaverso si stanno rapidamente fondendo in un’unica realtà.

In Italia è Vanity Fair a fare da apripista nella sperimentazione delle potenzialità del Metaverso. Da circa un anno il magazine investe nella nuova tecnologia allargando gli orizzonti dell’editoria, innovando e ibridando il medium stampa e offrendo ai propri utenti nuove modalità di fruizione. L’ultima proposta del magazine è MetaVanity il primo museo di Vanity Fair nel Metaverso, presentato in occasione della Biennale d’Arte di Venezia 2022. Nel MetaVanity nasce e si sviluppa una mostra d’arte collettiva di 19 artisti – tra gli altri Skygolpe, Jesse Draxler, Luna Ikuta, Quasimondo – della scena artistica internazionale digitale e crypto. L’obiettivo è offrire agli utenti l’occasione di sperimentare in prima persona la rivoluzione culturale e artistica del momento.

 

PRO E CONTRO DEL METAVERSO

A differenza della VR, che immerge l’utente in un orizzonte virtuale, la realtà aumentata sovrappone i due piani reale/virtuale rendendo realtà fisica e digitale elementi sovrapponibili. Ciò è possibile grazie all’utilizzo di un visore che permette di scambiare costantemente dati tramite la Rete e ricevere informazioni, come ad esempio messaggi e notifiche, consultabili senza distogliere l’utente dalla realtà fisica che lo circonda. La grande novità del Metaverso sta proprio nella capacità di integrare le percezioni sensoriali – tatto, suono, vista – nei processi di elaborazione digitale.

Il vero limite di questa nuova tecnologia, però, è dato dalla difficoltà di fruizione. Ad oggi non sono ancora disponibili dispositivi di uso comune che possano catapultarci nella realtà aumentata senza utilizzare hardware ingombranti e scomodi. Molte aziende, riconoscendone i limiti attuali, stanno sperimentando device simili ad un paio di occhiali, capaci di offrire a chi li indossa diverse funzioni digitali per l’accesso al Metaverso. Lo sviluppo di tali device consentirà finalmente di costruire una nuova quotidianità in cui realtà fisica e digitale costituiranno un unico orizzonte senza soluzione di continuità.