L’inverno demografico è arrivato e il tema pensionistico diventa un argomento che interessa non più solo coloro che a breve potranno smettere di lavorare, ma anche i trentenni di oggi.
Tra riforme che allontanano la data di pensionamento e svalutazione delle pensioni, i sistemi integrativi diventano fondamentali per creare un modo di vivere sostenibile e garantire, attraverso il risparmio mirato, una vecchiaia serena a chi ha iniziato a lavorare a cavallo del Duemila.
E se i giovani non sembrano voler affrontare questa urgenza e dimostrano di non conoscere ancora l’educazione finanziaria, l’INPS propone INPS per i Giovani, un’iniziativa dedicata a loro che ha l’obiettivo di educare le nuove generazioni sui propri diritti e doveri previdenziali fin dall’inizio della carriera lavorativa.
Chi sono i Millennials
Chiamiamo Millennials le persone nate tra il 1981 e il 1996, ovvero quella generazione che ha vissuto in prima persona la rivoluzione digitale e che adesso si trova ad affrontare, tra le altre cose, anche la crisi del sistema pensionistico italiano.
Questa generazione, diventata adulta nel nuovo millennio, e che adesso ha tra i 30 e i 40 anni, è entrata nel mondo del lavoro durante o subito dopo la crisi economica del 2008.
Per questo è stata spesso caratterizzata da carriere lavorative precarie e discontinue, minori versamenti contributivi e prospettive pensionistiche peggiori rispetto a quelle dei propri genitori.
Le Riforme che allontanano la pensione
I lavoratori che hanno iniziato l’attività dopo il 1996 vedranno la propria pensione calcolata esclusivamente sui contributi versati e per questo vengono definiti “contributivi puri”.
Le modifiche introdotte nella Legge di Bilancio hanno cambiato le condizioni per l’accesso alla pensione:
- Pensione di vecchiaia: fissata a 67 anni con almeno 20 anni di contributi. È stato eliminato il requisito dell’assegno minimo di 1,5 volte quello sociale, rendendo possibile andare in pensione anche con soli 503 euro mensili.
- Pensione anticipata a 64 anni con 20 anni di contributi: il requisito è stato innalzato da 2,8 a 3 volte l’assegno sociale, il che significa che per ottenere una pensione di circa 1.700 euro al mese bisogna aver guadagnato almeno 2.300-2.400 euro mensili per 20 anni.
- Chi non riesce a raggiungere questi parametri dovrà avere almeno 5 anni di contributi e lavorare fino a 71 anni.
La prospettiva più realistica, considerando la precarietà lavorativa di questa generazione, vede come età media di pensionamento i 75 anni.
Il confronto generazionale
I dati OCSE dipingono un quadro in cui i giovani italiani potrebbero dover lavorare fino a 71 anni, mentre l’età pensionabile generale è già fissata a 67 anni nel 2024.
Ma il problema non riguarda solo l’età di pensionamento.
Secondo la Ragioneria Generale dello Stato, il tasso di sostituzione – ovvero il rapporto tra ultimo stipendio e prima pensione – subirà un calo importante:
- nel 2020 era del 71,7%,
- nel 2070 si prevede che sarà solo del 58,9%.
Per comprendere l’impatto concreto:
- un lavoratore con ultimo stipendio di 1.800 euro lordi nel 2020 avrebbe ricevuto una pensione di circa 1.291 euro,
- nel 2070 ne riceverà solo 1.060 euro.
L’educazione finanziaria e il tema previdenziale
Nonostante le prospettive allarmanti, i Millennials mostrano scarsa attenzione verso il tema previdenziale.
Lo rivela il Rapporto Edufin 2023: solo il 50% degli intervistati dichiara di possedere concetti base di materie pensionistiche, mentre meno del 50% conosce il proprio regime di calcolo pensionistico.
La situazione peggiora ulteriormente tra i più giovani: solo il 34% dei 25-34enni conosce e comprende il sistema contributivo, mentre appena il 32% della fascia 18-34 anni comprende i meccanismi di rivalutazione dei contributi.
Questa scarsa cultura finanziaria, unita a un atteggiamento di rassegnazione, fa pensare a molti giovani che non riceveranno mai una pensione. Il tutto è aggravato dalle condizioni lavorative incerte, che portano a procrastinare decisioni cruciali per il proprio futuro.
INPS per i Giovani
Per creare una maggiore consapevolezza e preparazione nel rapporto con il sistema previdenziale italiano, l’INPS ha varato un’iniziativa specifica dedicata ai giovani.
L’obiettivo è quello di facilitare l’accesso ai servizi previdenziali e assistenziali e di rendere più semplice e diretto il rapporto tra i giovani e l’istituto, offrendo informazioni e servizi mirati alle loro esigenze specifiche.
Queste informazioni vengono veicolate attraverso i canali di comunicazione più vicini al target giovanile, come i social media e le piattaforme digitali.
L’iniziativa fornisce supporto su vari aspetti fondamentali: dall’ingresso nel mondo del lavoro alla gestione della posizione contributiva, dalle prestazioni assistenziali dedicate ai giovani ai bonus disponibili, fino all’orientamento generale sui diritti previdenziali e assistenziali.
La Previdenza Integrativa come soluzione alle incertezze del futuro
Di fronte a questo scenario, la previdenza complementare diventa non più un’opzione, ma una necessità imprescindibile per i Millennials.
Tuttavia, i dati mostrano un paradosso: proprio la generazione che più avrebbe bisogno di fondi pensione è quella meno rappresentata.
Secondo la Relazione COVIP 2023:
- solo il 18,8% degli iscritti ha meno di 35 anni,
- il 48,9% appartiene alla fascia 35-54 anni,
- il 32,3% ha almeno 55 anni.
Dal 2018 al 2022 si è addirittura verificato uno spostamento verso le fasce di età più anziane, mentre i giovani sotto i 35 anni sono cresciuti solo di 1,1 punti percentuali.
I giovani, quindi, non vogliono o non possono risparmiare nel loro futuro pensionistico.
Il tempo diventa una risorsa strategica
L’orizzonte temporale dei Millennials rappresenta un vantaggio competitivo fondamentale, perché consente di:
- ottimizzare la presenza in un fondo pensione,
- massimizzare i benefici fiscali e finanziari,
- rendere sostenibili gli accantonamenti necessari,
- sfruttare l’effetto della capitalizzazione composta, che può trasformare anche piccoli versamenti iniziali in somme significative nel lungo periodo.
Per questo diventa fondamentale che la generazione dei Millennials si concentri su una maggiore educazione finanziaria, sull’adesione precoce alla previdenza complementare e su una pianificazione a lungo termine che sappia sfruttare il vantaggio del tempo.
Occorre superare l’atteggiamento di rassegnazione e promuovere una presa di coscienza attiva.
I Millennials si trovano di fronte a una scelta cruciale: subire passivamente un sistema che li penalizza o attivarsi per costruire alternative concrete al proprio futuro previdenziale.
Il tempo è ancora dalla loro parte, ma la finestra di opportunità si sta progressivamente restringendo.