L’aumento costante della longevità e la mancanza del personale sanitario sono gli elementi che più hanno influenzato il panorama post pandemico e la sanità dei paesi europei degli ultimi anni. Il 2025 è quindi visto come l’anno fondamentale per l’evoluzione della sanità digitale.
In uno scenario europeo dove mancano 1,2 milioni di medici e infermieri, le nuove tecnologie diventano insieme una risorsa e una delle priorità strategiche dei sistemi sanitari a livello globale. Secondo gli analisti si stima che il mercato delle tecnologie sanitarie arriverà a superare i 500 miliardi di dollari.
In questo contesto di sviluppo ed evoluzione continua, le aree chiave degli investimenti saranno la Telemedicina, l’Intelligenza artificiale, l’analisi e sicurezza dei dati e i sistemi di gestione delle cartelle cliniche elettroniche.
La Piattaforma Nazionale per la Telemedicina
Grazie all’investimento complessivo di 1,5 miliardi di euro previsto dal Pnrr per la digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale, l’Italia potrebbe diventare il primo Paese in Europa a lanciare una Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT).
Presentata a febbraio da Agenas, l’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali, la Piattaforma è attiva online e in fase di popolamento dati da parte delle Regioni e Province Autonome e ha l’obiettivo, entro dicembre 2025, di seguire fino a 300 mila pazienti attraverso gli strumenti di telemedicina, per arrivare, nel corso degli anni, a raggiungerne almeno 790 mila.
Promuovere l’adozione uniforme dei servizi di telemedicina in tutto il Paese porterà, secondo il progetto, a ottimizzare la deospedalizzazione e migliorare la qualità delle cure locali, riducendo le disparità territoriali nell’offerta dei servizi sanitari, migliorando l’accessibilità su scala nazionale ovvero riducendo le liste d’attesa.
I servizi della Piattaforma Nazionale per la Telemedicina
La Piattaforma Nazionale per la Telemedicina darà la possibilità ai pazienti di inserire in modo autonomo le informazioni rilevanti riferite alla loro salute, mentre per i medici permetterà di raccogliere, razionalizzare e organizzare i dati derivanti dagli esiti delle prestazioni sanitarie e dall’uso dei dispositivi medici da parte del paziente.
La Piattaforma permetterà anche di valutare uniformemente l’efficacia dei servizi sanitari focalizzandosi sui risultati clinici dei pazienti piuttosto che sul numero di prestazioni erogate, mentre saranno utilizzati indicatori stabiliti da esperti a livello nazionale per valutare gli outcome. Inoltre, verranno raccolti dati amministrativi sulle prestazioni fornite tramite i servizi di telemedicina, utili per scopi economico-finanziari e per la programmazione della Piattaforma in base alle esigenze identificate. La gestione delle soluzioni di telemedicina avverrà tramite una “whitelist” aggiornata regolarmente dal Ministero della Salute.
La Piattaforma coinvolgerà un ampio numero di professionisti sanitari, tra cui oltre 42.000 medici, 121.000 specialisti, e quasi 100.000 infermieri. La sua gestione è affidata a PNT Italia Srl, una società costituita da Engineering Ingegneria Informatica Spa e Almaviva Spa, attraverso un partenariato pubblico-privato della durata di 10 anni.
Fascicolo Sanitario elettronico 2.0
Insieme alla Telemedicina e alle ricette elettroniche, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è uno degli strumenti principali attraverso i quali in Italia si sta cercando di realizzare la Sanità Digitale, per questo è stato oggetto di importanti investimenti grazie ai fondi del PNRR.
L’aggiornamento al FSE 2.0 è stato effettuato in seguito al decreto del Ministro della salute del 7 settembre 2023, pubblicato nella G.U. Serie Generale del 24 ottobre 2023. Questo decreto stabiliva i contenuti del Fascicolo sanitario elettronico (FSE) 2.0, delineando anche i limiti di responsabilità e i compiti dei soggetti coinvolti nella sua attuazione. Inoltre, sono state definite le garanzie e le misure di sicurezza da adottare per il trattamento dei dati personali, nel rispetto dei diritti dell’assistito, nonché le modalità e i livelli diversificati di accesso al FSE che vedono i dati e i documenti presenti come sempre consultabili, oltre che dall’assistito, dai soggetti che li hanno prodotti.
L’European Health Data Space
La Comunità Europea ha già reso operativo un progetto che mira a unificare tutte le iniziative dei diversi paesi: l’European Health Data Space (EHDS). Questa è un’iniziativa che mira a creare un ecosistema digitale che permetta di rendere accessibili a livello europeo i dati sanitari, consentendo ai cittadini di gestire e controllare le proprie informazioni, avere accesso ubiquo a queste ultime e continuità dei servizi di cura.
L’EHDS avrà un impatto significativo sugli investimenti nel settore:
✅ Maggiore accesso ai dati sanitari per la ricerca e lo sviluppo di nuove terapie
✅ Crescente domanda di infrastrutture digitali per la gestione e protezione dei dati
✅ Opportunità di business per aziende tech, biotech e health-tech che operano su scala internazionale
Il progetto si distingue per il maggiore controllo che offre ai cittadini sui propri dati sanitari, l’utilizzo di tali dati per la ricerca e l’innovazione, la creazione di un mercato unico per i servizi sanitari digitali e un’attenzione particolare alla sicurezza e alla privacy, in conformità con il GDPR.
l’EHDS segna quindi un traguardo significativo nella digitalizzazione del settore sanitario europeo, mirato a migliorare l’assistenza sanitaria, sostenere la ricerca e l’innovazione, oltre a garantire la sicurezza e la privacy dei dati dei cittadini.
La sfida della sicurezza dei dati sanitari e il ruolo dell’AI
Con l’aumento dell’uso di dispositivi digitali, applicazioni sanitarie e piattaforme di telemedicina, cresce il rischio di attacchi informatici e violazioni della privacy mentre le minacce diventano sempre più sofisticate.
Le normative internazionali, come il GDPR in Europa, enfatizzano la protezione delle informazioni, ma l’emergere di tecnologie come l’Intelligenza Artificiale (AI) e l’Internet of Things (IoT) possono complicare la gestione sicura di questi dati.
Secondo l’Ocse, l’intelligenza artificiale possiede un enorme potenziale per migliorare la salute dei pazienti, aumentare la produttività degli operatori sanitari e, infine, creare esperienze sanitarie “patient-based”, ovvero focalizzate sul paziente. E infatti l’AI sta trovando nuovi spazi in ambito diagnostico, per personalizzare il trattamento dei pazienti, per ottimizzare il lavoro di medici e ospedali, e per migliorare la comunicazione con i pazienti.
Tuttavia, l’AI porta con sé interrogativi etici e legali, come la responsabilità delle decisioni prese dai sistemi intelligenti e la trasparenza e correttezza dei loro algoritmi. Ecco, quindi, che le normative relative all’impiego dell’intelligenza artificiale nella sanità dovranno adattarsi agli scenari proposti da queste nuove realtà tecnologiche, ma allo stesso tempo garantire la protezione dei diritti dei pazienti.
Puntare sulla Sanità Digitale
L’accelerazione della trasformazione digitale nel settore sanitario non è solo una risposta alle sfide attuali, ma un trend destinato a ridefinire l’intero mercato nei prossimi anni.
Le opportunità di investimento in questo ambito sono numerose e trasversali:
🔹 Infrastrutture digitali per la gestione dei dati sanitari;
🔹 Intelligenza artificiale e machine learning per la diagnosi e la personalizzazione delle cure;
🔹 Sicurezza informatica e privacy per la protezione delle informazioni sensibili;
🔹 Health-tech e biotecnologie per l’innovazione nei trattamenti
Con un mercato in espansione e il sostegno di massicci investimenti pubblici, la sanità digitale rappresenta un settore strategico per chi cerca opportunità di crescita nel lungo termine.