Il cinema si fa immersivo: l’IA e la realtà aumentata aprono nuove dimensioni per la produzione e per il pubblico

In un mondo sempre più digitale e connesso, le tecnologie XR e l’intelligenza artificiale applicate al cinema si presentano come le spinte più promettenti e rivoluzionarie verso le nuove frontiere della sperimentazione creativa con cui si confronta il futuro del settore cinematografico dove registi, produttori e spettatori sono invitati a esplorare nuovi linguaggi e a collaudare esperienze uniche nei propri film.

Il cinema prosegue la costante evoluzione dei suoi mezzi e dei suoi canoni per avvicinare in modo sempre nuovo e coinvolgente il pubblico alle storie che racconta. Per questo è il mezzo di comunicazione che forse guarda con più facilità al futuro.

In un mondo in cui la percezione passa sempre di più per la bidimensionalità degli schermi degli smartphone e dei computer, la nuova tendenza del futuro è rendere la visione sempre più tridimensionale, mentre la tecnologia è sempre più un elemento indispensabile per migliorare le scene, aggiungere effetti speciali e ottimizzare l’esperienza visiva complessiva del film.

E per questo le vetrine del settore come i grandi festival internazionali di Cannes e Venezia, dedicano intere sezioni ai prodotti realizzati con le nuove tecnologie mentre puntano a avvicinare il pubblico alla nuova dimensione del cinema, in cui non solo la vista, ma anche tocco e olfatto vengono coinvolti per rendere l’esperienza sempre più immersiva.

Cinema XR: Il futuro è adesso

Le tecnologie XR, ovvero realtà aumentata, virtuale e mista unite nell’acronimo di Experience Realities o Extended Realities, sono già utilizzate in molti settori, tra cui il commercio al dettaglio, la produzione e l’assistenza sanitaria. Soprattutto grazie alla forte spinta verso la digitalizzazione data dalla Pandemia, le aziende si sono aperte agli investimenti in queste tecnologie convinte dai possibili vantaggi competitivi che offrono. E il cinema, pioniere delle tendenze sociali e economiche ma anche strumento di connessione, empatia e crescita, guarda a questi nuovi mezzi come una strada da percorrere senza esitazione.

Questo perché gli spettatori non si accontentano più di guardare le immagini sullo schermo. Vogliono essere coinvolti nelle storie che gli si propongono. La realtà aumentata risponde a questa esigenza di partecipazione offrendo di potenziare la normale percezione del reale attraverso elementi generati digitalmente che il pubblico può vedere attraverso i suoi device personali, come gli smartphone, o visori leggeri. Qui l’esperienza del fruitore avviene in una modalità di “filtro” o “lente”, grazie alla quale vede informazioni aggiuntive di vario tipo ovvero dati, video, foto, link, tutto all’interno del proprio campo visivo.

La realtà virtuale, invece, ci trasporta in altre dimensioni che sostituiscono integralmente quella fisica in cui siamo grazie a dei dispositivi dedicati, ovvero dei visori che si presentano sempre più sofisticati e che ci offrono percezioni visive e uditive assolutamente virtuali. Con questa tecnologia siamo quindi portati in uno spazio e – volendo anche in un tempo – differenti, dove possiamo compiere altre attività e altre interazioni rispetto al contesto reale.

Queste due tecnologie non sono però incompatibili o alternative, esiste infatti anche la possibilità di approcciarvisi in modalità mista, ovvero di svolgere un’esperienza in cui si usano i visori per accedere a contenuti digitali nello spazio fisico ma si aggiunge l’interattività con oggetti e informazioni virtuali manipolabili.

Nel cinema, registi e produttori utilizzano le tecnologie XR per arricchire le scene con effetti visivi avanzati durante la post-produzione e integrare elementi digitali nei set fisici nella fase di produzione, tra gli esempi che hanno cambiato la storia ricordiamo i mondi immersivi e visivamente sorprendenti di Avatar e Jurassic World che hanno aperto la strada a questo nuovo modo di concepire la produzione cinematografica ma anche soddisfare un pubblico sempre più esigente.

IA al cinema: Oltre lo schermo

L’intelligenza artificiale viene considerata la tecnologia emergente per eccellenza in tutti i campi, quindi anche il cinema, che già la rende protagonista di tanti epici film di fantascienza, si trova a confrontarsi con le importanti opportunità che può fornire in termini di risparmi e aumento della qualità.

La sua applicazione copre possibilità praticamente infinite, come dimostrano pellicole come “Avengers: Endgame”, dove non solo ha assistito gli animatori nella creazione di movimenti più realistici e naturali per i personaggi digitali ma è stata utilizzata per creare effetti visivi complessi, come il de-aging degli attori per rappresentare versioni più giovani dei personaggi.  Ha poi svolto un ruolo importante nell’ottimizzazione della produzione, per esempio supportato la pianificazione delle riprese, analizzando i copioni e suggerendo le migliori inquadrature e i movimenti di camera.

Ma non è uno scenario dove si muovono solo le grandi case di produzione, soprattutto in Italia troviamo molto interesse anche nel mondo delle startup che propongono software per analizzare le espressioni facciali degli spettatori in tempo reale per adattare il contenuto del film, migliorando l’esperienza di visione, ma anche applicazioni che utilizzano l’intelligenza artificiale per creare sceneggiature in base alle preferenze del pubblico.

Venezia e Cannes. Cosa fanno le Mostre Internazionali del cinema

I nuovi modi di percepire la realtà sono il fulcro delle novità nel settore e i grandi eventi internazionali come le mostre di Cannes e Venezia, già da alcuni anni, danno spazio alle tecnologie più avanzate in sezioni appositamente create per loro.

Venezia è stata la prima sede internazionale a ospitare una competizione di progetti XR inaugurando Venice Immersive nel 2017. Nel 2024 ha proposto questa parte della rassegna dedicata alla Extended Reality all’interno delle mura dell’Isola del Lazzaretto Vecchio, di fronte alla Riva di Corinto, e presentando 63 titoli da 25 paesi. Questi comprendevano installazioni, esperienze in 6DOF — ovvero esperienze in cui è possibile muoversi liberamente all’interno di stanze virtuali — Video 360 e VRChat. Quest’ultima è una nota piattaforma del mondo virtuale online che consente di esplorare una grande varietà di mondi in 3D e di interagire direttamente con avatar creati da altri utenti.

La mostra ha quindi permesso al suo pubblico di partecipare a una grande esperienza collettiva aprendo mondi possibili e impossibili, frutto della visione degli artisti coinvolti. Come dimostra il film “Apartment: In the Realm of Ripley”, un thriller interattivo basato sull’intelligenza artificiale e progettato per consentire al pubblico di entrare in un mondo virtuale, trovare il colpevole e scegliere la verità. Quindi, durante la visione, il pubblico partecipa alla trama compiendo scelte che influenzano l’esito della storia. Ma a vincere l’edizione di quest’anno è stato il progetto “Impulse: Playing with Reality”, installazione di realtà mista creata da May Abdalla e Barry Gene Murphy e narrata da Tilda Swinton, un documentario interattivo della durata di 40 minuti che presenta le storie di quattro persone che affrontano le decisioni che hanno plasmato le loro vite.

E se l’Italia si dimostra sempre all’avanguardia, anche Cannes 2024 decide di istituzionalizzare le nuove tecnologie e per, la prima volta, apre una sezione intitolata Cannes Immersive e uno spazio ad hoc presso il Cineum. Questa sezione è stata presentata come la più visionaria, innovativa e immaginifica del Festival e come evocatrice di nuovi mondi stimolanti. Sempre durante questa edizione, l’Italia ha partecipato con “Cabiria Experience”, un progetto VR ideato da Rai Cinema insieme al Museo Nazionale del Cinema di Torino che ha l’obiettivo di far scoprire alle nuove generazioni quello che viene considerato il primo kolossal del cinema muto italiano restituendo al contempo al film di Giovanni Pastrone, datato 1914, una rinnovata energia. Il progetto ha visto l’utilizzo di un motore grafico 3D sviluppato per videogiochi come Fortnite, e di una combinazione di tools di intelligenza artificiale.

Prospettive e limiti oltre lo schermo

Le tecnologie XR e l’intelligenza artificiale dimostrano di avere il potenziale per trasformare radicalmente la fruizione dei contenuti cinematografici offrendo ai professionisti e al pubblico un nuovo modo di coinvolgere e essere coinvolti in esperienze immersive e appassionanti, ma soffre ancora di importanti limiti riguardo all’accessibilità economica e operativa e pone importanti quesiti sullo sviluppo etico di queste nuove frontiere sollevando questioni profonde sull’autenticità, l’originalità e il ruolo dell’arte in un mondo sempre più digitale.

Nonostante i grandi produttori come Meta e Apple stiano dedicando progetti e risorse per sbloccare il mondo dei visori, questi rimangono ancora tecnologie costose per il mercato degli utenti privati. Come risulta ancora molto costoso mantenere operative le strutture ospitanti e per questo i luoghi dove oggi è più facile fruire di questo nuovo cinema sono le rassegne cinematografiche che possono permettersi di allocare budget dedicati da sostenere in tempi limitati.

Se guardiamo agli scenari futuri, quelli del cinema dipenderanno dalla nostra capacità di bilanciare l’innovazione tecnologica con la preservazione dell’anima stessa del racconto cinematografico. Sarà un percorso affascinante, ma anche complesso, che ci porterà a ridefinire il nostro rapporto con le storie e con la realtà stessa.