Durante la crisi del credito, è diventato evidente a molti investitori che una diversificazione del portafoglio tradizionale non offre una protezione adeguata contro il rischio. Il motivo è semplice: durante un periodo di grande volatilità, la correlazione tra diverse asset class aumenta e rende meno efficace la diversificazione del rischio.
Il fenomeno è stato studiato nel dettaglio dal professor Christopher Geczy della Wharton School di Philadelphia, che spesso ha fornito analisi e consigli su come diversificare il proprio portafoglio. Infatti, Geczy afferma che durante un momento di crisi, l’unica cosa che sale sono le correlazioni, specialmente per quelle asset class già correlate.
Molti investitori pensano che, per mettersi al riparo dai rischi, sia sufficiente avere posizioni sia sul mercato americano che su quello internazionale. Per quanto possa trattarsi di una strategia di diversificazione, non è una misura sufficiente ad affrontare un periodo di crisi, poiché questi mercati sono esposti a fattori comuni. La crisi del 2008 è stata proprio la prova che quando la volatilità aumenta, la correlazione tra mercato americano e internazionale cresce.
Conviene diversificare?
Nonostante i problemi sopra elencati, diversificare il proprio portafoglio è tutt’altro che una pratica errata. Infatti, in un periodo di crisi, un portafoglio di solo equity perderebbe di più rispetto a un portafoglio di equity e bond. Inoltre, nel lungo periodo un portafoglio diversificato registra generalmente performance migliori.
Secondo Gezcy, gli investitori devono capire la fonte di rischio all’interno di un portafoglio e devono riuscire a costruirne uno con una varia esposizione ai cosiddetti “multiple risks”. I risparmiatori, diversificando il proprio portafoglio, potrebbero pensare di aver anche diversificato il proprio rischio. Ma è tutt’altro che scontato. Ad esempio, in un portafoglio che contiene bond al 40% e equity al 60%, quasi tutto il rischio deriva dall’equity.
La strategia può essere quindi quella di costruire un portafoglio o di sfruttare gli investimenti in fondi alternativi, come quello proposto da Tendercapital Alternative III che sintetizza, come evidenziato da Gezcy, il tema della diversificazione del rischio ponderandolo con gli strumenti nel quale il risparmiatore investe. L’obiettivo dell’investitore dev’essere di avere una bassa correlazione tra le asset class in cui investe. (Per acquisire informazioni descrittive e promozionali su Tendercapital Alternative III, clicca sul link)
Qualche consiglio da Gezcy
Gezcy nel suo studio fornisce anche qualche consiglio su quali asset class investire per creare esposizioni “multiple risks”. Nella sua lista vengono inclusi distressed debt, infrastrutture, commodities, real estate e currencies. Ogni categoria con posizioni long/short.
In particolare, le asset class alternative offrono accesso a sofisticate strategie e permettono di ampliare le opportunità di diversificazione, così da avere basse correlazioni con le tradizionali classi d’investimento.