Quando pensiamo al connubio tra imprenditori e garage la mente corre verso la Silicon Valley. Ma, molto prima di Steve Jobs, un altro grande talento incompreso ha dato vita ai suoi sogni partendo dal proprio garage: Soichiro Honda, il fondatore dell’omonima azienda.
Cosa centrano i sogni con Soichiro Honda e con la Honda Motor Company?
I motociclisti e gli automobilisti più appassionati lo sanno e risponderebbero all’unisono con “The Power of Dreams”, lo storico slogan che accompagna da sempre l’azienda giapponese. Questo perché per Soichiro Honda nulla è mai stato più importante che inseguire con forza i propri sogni. Può sembrare solo una frase fatta, ma la storia dell’azienda giapponese dimostra invece l’esatto opposto.
Il garage come bottega per imparare a sognare in grande
Nato nel 1906, Soichiro Honda da giovane era letteralmente sempre in garage. Infatti, oltre ad andare a scuola, di giorno lavorava in un’officina che riparava biciclette dove rimaneva oltre l’orario di chiusura per creare il suo progetto di fasce elastiche da vendere poi alla Toyota Corporation.
"I sogni danno un senso alla vita. Ecco perché, fino alla morte, continuerò a impormi nuove sfide. Dobbiamo realizzare i nostri sogni."
Dopo un anno insonne, immerso nel grasso fino ai gomiti, Soichiro presentò il suo progetto alla Toyota: le fasce elastiche vennero rifiutate mentre Soichiro venne bocciato a causa delle assenze.
Fermarsi e mollare? Neanche per sogno.
Umiliato e scoraggiato, Soichiro superò il suo primo fallimento rimboccandosi le maniche.
Dopo due anni ancor più intensi, il suo progetto venne acquistato dalla Toyota Corporation consentendogli di aprire un’attività in proprio che andò subito molto bene. Ma il destino aveva altri piani: la sua fabbrica fu rasa al suolo dai bombardamenti e alla fine della Seconda Guerra Mondiale si ritrovò così povero da non poter pagare la benzina della sua auto.
Ancora un garage per sognare ancora più in grande
Dopo aver perso tutto, Soichiro tornò in officina e si fermò a riflettere. La domanda decisiva che si pose fu: “Come posso usare le cose che ho già per arrivare dove voglio?” Guardando scarsità di benzina che colpiva il Giappone e grazie alla disponibilità di alcuni scarti militari – circa 500 gruppi elettrogeni muniti di piccoli motori – gli venne l’idea di montare questi motori sulle biciclette: era nata la Honda Dream Type A. Credendo sempre di più nella potenza delle innovazioni radicali guidate dall’anticonformismo, fondò nel 1946 la Honda Technical Research Institute che nel 1948 divenne la Honda Motor Company.
The Power of Dreams
Oggi la Honda è una delle aziende più grandi del mondo e impiega oltre 100.000 persone tra Stati Uniti, Europa e Giappone. Il successo di Honda si deve al talento, per troppo tempo incompreso, di un uomo che non si è mai dato per vinto, continuando a migliorarsi e continuando a migliorare i propri prodotti. I fallimenti ci sono e ci saranno, è naturale, ma sono sempre stati visti semplicemente come nuove opportunità.