Smart mobility. Guida autonoma, mobilità sostenibile e innovazione le sfide del futuro

La ricerca spinge il futuro verso una sfida globale ad impatto zero sfruttando sempre più l’intelligenza artificiale. L’ultima frontiera della sostenibilità intelligente mira a coniugare smart mobility e sostenibilità ambientale attraverso l’automatizzazione di processi classici, come guidare l’auto. Da anni le più grandi case automobilistiche e l’intero comparto dell’automotive, stanno investendo milioni di dollari per produrre macchine a guida autonoma.

GUIDA AUTONOMA

L’espressione “guida autonoma” si riferisce a veicoli capaci di rilevare l’ambiente circostante, interagire con esso in sicurezza e arrivare a destinazione senza le necessità di un conducente umano.

Le tecnologie di automazione della guida rappresentano un’area significativa di interesse e di investimento per l’industria automotive a livello globale. Con il loro enorme potenziale innovativo, e gli attesi benefici effetti sulla sicurezza, sull’efficienza e sull’accesso per tutti alla mobilità individuale, i veicoli a guida automatizzata possono a buon diritto essere considerati i mezzi di trasporto del futuro. Lo sviluppo di tali veicoli potrebbe rivelarsi la più grande rivoluzione nell’ambito della mobilità personale. Proprio per questo costruttori di veicoli e fornitori di sistemi e componenti sono da anni impegnati in delicate fasi di test, avviando programmi di simulazione e prova su piste e circuiti chiusi al traffico per testare i prototipi.
È chiaro che il passo successivo sarà la sperimentazione in condizioni di traffico reale, anche se le nostre strade sono già attraversate da veicoli capaci di limitati automatismi di guida: si pensi ad esempio a modelli attualmente in commercio a marchio Tesla, Mercedes, Audi e Bmw.

L’attuale presenza in strada di veicoli capaci di automatizzare parte dei processi di guida, è dovuta alle modalità di classificazione dei sistemi di guida autonoma. La SAE, Society of Automotive Engineers, definisce 6 diverse classi di funzionalità per distinguere le diverse operazioni automatizzate che un veicolo può compiere: dal livello 1 che si riferisce ai sistemi ABS o al Cruise Control, all’ultimo livello che identifica un veicolo capace di guidare in totale autonomia anche in situazioni complesse senza richiedere mai l’intervento umano.

SMART MOBILITY, SICUREZZA E SOSTENIBLITÀ

La smart mobility, ed in particolar modo la guida autonoma, suscita grande interesse nell’opinione pubblica poiché il Know how ingegneristico e tecnologico necessario alla sua realizzazione è capace di generare effetti positivi sotto i profili della sostenibilità ambientale e sociale.

Gli esperti del settore stimano che l’automatizzazione dei veicoli porterà: un aumento della sicurezza sulle strade, l’ottimizzazione dei flussi di traffico, una riduzione di consumi e di emissioni, un più facile accesso alla mobilità individuale da parte delle fasce deboli della società (ad esempio per le persone con disabilità) e un maggiore tempo libero consentendo al conducente di impegnare gran parte del tempo di viaggio in attività diverse dalla guida. Per queste ragioni e per intercettare il progresso, i costruttori stanno rendendo disponibili sul mercato sistemi di automazione della guida affinché queste nuove tecnologie possano, nel tempo, essere sviluppate in modo controllato e fornire un beneficio in termini di sicurezza stradale raggiungendo la loro piena potenzialità in breve tempo.

NUMERI DELL’AUTOMOTIVE A GUIDA AUTONOMA

Il settore è in fermento e la sfida per realizzare il prodotto migliore è in corso. Case automobilistiche come la General Motors che prevede un milione di veicoli a guida autonoma nella loro flotta entro il 2030 o la Volkswagen che sta sperimentando una vettura connessa che dialoga con lo spazio che la circonda o la Tesla e con essa tutta le grandi compagnie automobiliste globali, dimostrano quanto l’automatizzazione alla guida sia fra gli obiettivi principali del prossimo futuro.

Il proposito è dar vita ad un prodotto che sia sostenibile e in perfetta sintonia con gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento. Come già detto, a investire nello sviluppo una platea di attori dai profili differenti, dalle case automobilistiche tradizionali nuovi ai player, produttori di software e hardware e fornitori di servizi tecnologici.

L’industria automobilistica, secondo gli analisti del settore, dovrebbe raggiungere i 9 trilioni di dollari di fatturato globale entro il 2030. Si prevede che il mercato dei veicoli a guida autonoma crescerà dai 56 miliardi del 2020 a 220 miliardi di dollari nel 2025.

MICROMOBILITÀ

Legato al concetto di smart mobility c’è sicuramente quello di micromobilità. Una realtà della sostenibilità ambientale già in atto e che modifica sempre più il concetto di mobilità nelle grandi metropoli.

Secondo uno studio della divisione InnoEnergy dell’Istituto europeo per l’innovazione e la tecnologia (Eit), infatti, se la micromobilità fosse adottata in Europa da un maggior numero di persone rispetto a quelle che attualmente ne fanno uso (0,1%), si avrebbero vantaggi sensibili in termini di decongestione del traffico e quindi anche sul fronte dell’inquinamento. Se la quota salisse al 15%, entro il 2030 si risparmierebbero 999 milioni di ore all’anno passate nel traffico, equivalente all’1% del Pil della zona euro e si potrebbero ridurre le emissioni di CO2 di 30 milioni di tonnellate l’anno.

Inoltre secondo gli esperi entro il 2030 bici, monopattini e scooter elettrici rappresenteranno un potenziale di spesa dei consumatori compreso fra 300 e 500 miliardi di dollari a livello globale. Numeri che uniti al progresso in campo automobilistico produrrebbe benefici in termini economici ed ambientali completando la trasformazione urbana delle città e dei concetti classici di spazio e tempo in un’ottica di rispetto dell’ambiente e della persona.