Cosa sono e come funzionano i Piani Individuali di Risparmio italiani

Lanciati nel gennaio 2017 in Italia, i Piano Individuali di Risparmio (PIR) sono una delle più grosse novità finanziarie degli ultimi anni e vanno considerati un fenomeno commercialmente molto rilevante. L’obiettivo di questo provvedimento è quello di indirizzare il risparmio verso le piccole e medie imprese italiane, con la conseguenza di stimolare l’economia nazionale. Lo schema ricalca quello già collaudato in altri Paesi europei, come Francia e Regno Unito, dove esistono prodotti affini.

Cosa sono i PIR

I Piani Individuali di Risparmio sono contenitori fiscali che possono assumere varie forme (fondi, conti titoli, gestioni patrimoniali) e contenere diversi strumenti di investimento (azioni, obbligazioni, Etf, depositi e conti correnti). L’importante è che, nella composizione dei portafogli, vengano rispettate le seguenti limitazioni:

  • almeno il 70% dell’importo investito va diretto ad aziende con sede in Italia o a imprese domiciliate nello Spazio Economico Europeo ma con un’organizzazione stabile in Italia;
  • almeno il 30% di questa quota (il 21% del capitale totale) deve essere investito in strumenti emessi da aziende che non sono quotate nell’indice FTSE MIB di Borsa Italiana;
  • la quota investita su un singolo emittente non deve superare il 10% del totale;
  • gli strumenti liquidi come conti correnti e depositi non possono sforare il 30% in totale del capitale investito.

Chi può investire in PIR

I PIR vengono proposti e gestiti da Società di Gestione del Risparmio ma possono essere anche di natura assicurativi, inseriti nell’ambito del risparmio amministrato oppure costruiti in modo autonomo. In ogni caso, sono riservati alle persone fisiche: non possono essere sottoscritti da aziende e da altre persone giuridiche.

Ogni piano deve essere mantenuto per almeno 5 anni, non può superare i 30.000 euro di investimento e ogni singolo risparmiatore non può investire più di 150.000 euro in questa tipologia di strumento finanziario.

(Per acquisire informazioni descrittive e promozionali su Tendercapital Target Italy, il fondo PIR di Tendercapital, clicca sul link).

I vantaggi fiscali dei PIR

I vantaggi fiscali di cui si può godere sono molto interessanti:

  • non si paga il 26% di imposta sul capital gain;
  • se l’investimento viene mantenuto per più di 5 anni, i redditi da capitale e i rendimenti vengono esentati da imposte;
  • i PIR sono inoltre esenti dall’imposta di successione.