Musei post Covid, nuove strade culturali per una vita che rinasce

Il 18 maggio si celebra la Giornata Internazionale dei Musei e per l’Italia sarà l’occasione per festeggiare la cultura, l’arte e, simbolicamente, la sua rinascita post Covid. Una rinascita già in atto da diverse settimane e che si spera sia l’inizio di un nuovo Rinascimento, in linea con il tema scelto per questa edizione 2021 “Il futuro dei musei: rigenerarsi e reinventarsi”.
La crisi pandemica ha infatti colpito duramente tanti settori e il mondo della cultura è stato tra i più provati da un anno e mezzo di stop, seppur alternato a periodi circoscritti di riapertura.
Il comparto culturale ha dovuto reinventarsi, cambiare le proprie prerogative rielaborando il modo in cui viene percepito, conosciuto e fruito. Ed è dalla crisi profonda che i musei e i luoghi di cultura hanno vissuto, e che ancora vivono, che sono nate nuove strade per portare l’arte direttamente nelle case, mantenendo saldo il legame fra comunità e cultura.

NUMERI DELLA CRISI

Questo anno e mezzo di pandemia ha gettato i 268 enti culturali nazionali (musei, siti e monumenti) in una crisi profonda con numeri in negativo impressionanti. I dati pubblicati dall’Ufficio Statistica del Sistan (Sistema Statistico Nazionale del Ministero della Cultura) hanno fotografato una situazione che ha visto una riduzione del 75% dei visitatori e quasi un 80% in meno degli introiti. Le Regioni che hanno pagato il prezzo più alto della crisi sono state la Campania, il Lazio, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Toscana e il Veneto, che hanno subito maggiormente il peso dei lockdown sia in termini di visitatori sia economici. A mantenere comunque vive le realtà culturali ci hanno pensato la tecnologia e le nuove vie digitali che hanno aiutato a mantenere vivace e attivo il contatto fra enti culturali e comunità.  Aprirsi ad un nuovo concetto di “visita museale” non più in sola in presenza, ma anche da remoto, ci ha spinto a rielaborare le nostre abitudini, facendoci entrare in uno spazio poco conosciuto al quale ci si è dovuti adeguare per rinascere e per ripartire.

UN NUOVO APPROCCIO

La richiesta di rielaborare le nostre abitudini ha portato alla nascita e allo sviluppo di un nuovo modo di concepire e di vivere la cultura unendo insieme salute e arte. Proprio su questa duplice necessità si sono sviluppate nuove tecnologie, nuove strade, un nuovo approccio metodologico ed iniziative specifiche che potessero rispondere alle esigenze imposte dalla pandemia.
Negli anni Tendercapital, attraverso l’incubatore specializzato nello scouting e sviluppo di storie originali ora noto come Tenderstories, ha supportato e sostenuto mostre ed artisti e collaborato con grandi musei e gallerie d’arte con una spiccata vocazione all’innovazione, capaci di intercettare le esigenze di un presente in continuo mutamento.

Il “museo Post Pandemia” deve spingersi infatti verso strade inedite per continuare a portare avanti la propria missione divulgativa. Strade che nell’ultimo anno e mezzo hanno visto implementare sempre più i canali digitali: attività online rivolte alle visite guidate in streaming di un museo o di una mostra, giornate tematiche da fruire in digitale dedicate ad un artista o ad una personale, ma anche laboratori e formazione per adulti e bambini, nella consapevolezza che l’arte necessiti dell’esperienza museale ma sappia anche reinventare i propri orizzonti di fruizione.

L’obiettivo di riportare in alto l’arte e la cultura riavvicinando gli utenti e di venire incontro alle esigenze di tutti è quindi la rivoluzione in atto.

6 STORIE

Fra le realtà museali con cui Tenderstories ha collaborato negli anni per la definizione di esperienze culturali innovative e di altissimo profilo vogliamo citare alcuni musei che in questo periodo di estrema difficoltà hanno rielaborato in chiave dinamica e innovativa la loro offerta culturale per garantire l’accesso all’arte.

È il caso del Padiglione d’Arte Contemporanea (PAC) che ha intensificato la sua attività digital ampliando l’offerta online con canali Youtube dedicati e puntando sui social. Il Museo Poldi Pezzoli ha rielaborato la visita guidata in presenza con una serie di attività didattiche e culturali in streaming o sui social, dedicando un canale specifico solo per i giovani. La Casa dei Tre Oci a Venezia ha lanciato una serie di attività online come l’iniziativa SabatoInMostra, in cui settimanalmente la curatrice del museo racconta la mostra in corso, mentrePalazzo Grassi durante la pandemia ha sviluppato la sua parte social potenziandola e facendola diventare un luogo di analisi e dibattito interattivo, come avvenuto in occasione della mostra su Bruce Nauman dove è stato presentato un ciclo di conversazioni con artisti in merito alla sua opera e alla sua poetica. Senza dimenticare le realtà della Serpentine Gallery di Londra e del LACMA di Los Angeles, due spazi culturali che hanno investito sull’interattività, sui social e sulla loro interconnessione divenendo dei veri e propri “hub culturali” di riferimento che hanno portato nelle case, sui tablet e sugli smartphone dei visitatori la bellezza dell’arte con un semplice clic.