La perseveranza di Walt Disney: “se puoi sognarlo puoi farlo”, e lui c’è riuscito

 In principio era un topo. Walter Elias Disney faceva spesso battute sull’origine buffa della sua fortuna, ma l’inizio del suo percorso risale a ben prima della creazione di Mickey Mouse.

Il suo genio nasce da una vena artistica guidata dall’ambizione, ma soprattutto dalla tenacia. Una storia del genere insegna come il non mollare mai davanti alle difficoltà sia più importante della fortuna stessa.

Una storia americana

Nato a Chicago e trasferitosi in Missouri, durante la Prima Guerra Mondiale disegna vignette e fumetti patriottici, con la speranza (vana) di arruolarsi. A Kansas City inizia a lavorare per il quotidiano locale, ma viene licenziato per “mancanza di inventiva”. Scopre l’animazione alla Kansas City Film Ad Company, e se ne innamora al punto da volerne fare un’attività per conto suo.

Dopo i primi guadagni a Hollywood con una serie di storie miste tra umani e cartoni animati, il primo personaggio fortunato di Walt Disney è il coniglio Oswald. L’animaletto gli verrà sottratto dalla Universal, che ne deteneva i diritti. È un duro colpo, ma Disney non può mollare. 

Il riscatto

La voglia di rivalsa porta ad un altro personaggio, stavolta un topo. Mickey Mouse è il primo personaggio immaginario a ricevere un Oscar. Il resto è storia.

Una volta spianata la strada, Disney si avvale delle tecniche più innovative fino a produrre il primo lungometraggio a colori: Biancaneve e i Sette Nani. Da lì, il mondo dell’animazione è destinato a cambiare per sempre.

Cosa può insegnarci Walt Disney oggi

Oggi Walt Disney Company è uno dei maggiori gruppi economici del pianeta, con un fatturato di oltre 42 miliardi di dollari. Copre una vastità di settori: dall’intrattenimento al merchandising, ai parchi divertimenti. Soprattutto è un brand conosciuto da tutti, in ogni angolo del globo.

“Tu puoi disegnare, creare e costruire il posto più bello del mondo. Ma ci vogliono le persone per rendere il sogno realtà.”

Disney non era un soggetto che definiremmo “graziato” dal talento. La chiave del suo successo è stata la capacità di raccontare e ispirare i propri collaboratori per dare il meglio. Entrare nel merito delle storie, studiare i dettagli e renderli reali: questo Disney lo aveva capito, diventando un modello di imprenditore “artigiano”, più che artista.