Auto elettriche: la difficile ascesa del mercato verso un 2030 sostenibile

La vendita di auto elettriche è in costante crescita, pur restando ancora un mercato di nicchia posizionato a metà tra lusso e green-tech. Secondo le stime IHS Markit il motore elettrico sarà la tecnologia del futuro con oltre il 60% della produzione mondiale annuale di veicoli (55 milioni) entro il 2040. Ciò nonostante, sussistono ancora delle incertezze sulle tempistiche di adozione su larga scala.

Attualmente, uno dei grandi ostacoli allo sviluppo massivo del “fenomeno auto elettrica” è legato alla logistica. In sostanza, anche se si possiede un veicolo elettrico non è semplice trovare una stazione di ricarica disponibile. Le stime di penetrazione dei modelli elettrici sono legate alla realizzazione di un’adeguata infrastruttura di supporto. Produttori di automobili e governi intenzionati a sostenere la diffusione della mobilità elettrica devono necessariamente unirsi nella progettazione e realizzazione di un sistema infrastrutturale efficiente, capillare e innovativo.

Auto elettriche: le industry coinvolte nel cambiamento

Il sistema richiede interventi a più livelli. Tale infrastruttura si snoda in tre differenti parti. Gli attori coinvolti, ancora prima dei produttori di auto elettriche e degli enti pubblici, sono i leader nel campo delle utilities e dell’estrazione e lavorazione delle materie prime. Le proiezioni del mercato dell’elettrico richiedono oltre 4000 TwH di elettricità entro il 2040 e la produzione di batterie è stimata a un tasso di crescita annuale composto vicino al 30% per i prossimi 20 anni. Per supportare tale domanda la rete elettrica dovrà essere notevolmente sviluppata ed ampliata. Per il settore delle materie prime si prospetta un lato della domanda per alcuni metalli in rapidissima crescita, con scenari estremi in grado di mettere a dura prova le attuali potenzialità del settore minerario. Secondo lo studio Electric Vehicle Outlook 2017 di Bloomberg, la domanda di litio, per esempio, crescerà di 12 volte e quella di cobalto di 3,5 volte entro il 2040.

Produttori di auto elettriche e di batterie stanno già investendo nella realizzazione di impianti di produzione di auto elettriche e gigafactory. Attualmente l’unica gigafactory , enorme fabbrica di batterie alimentate a energia solare, è stata realizzata da Tesla, in Nevada. Verosimilmente in futuro si assisterà ad un processo di conversione di alcuni impianti concepiti per il modello di auto a combustione a impianti per la produzione di auto elettriche. In questo scenario la difficoltà di conversione di competenze lavorative richieste nel nuovo modello elettrico-digitale potrà potenzialmente rallentare il processo e avere implicazioni a livello economico-sociale specialmente per i riflessi sulla forza lavoro.

Infine manca ancora del tutto, in Italia e in gran parte d’Europa, una rete di stazioni di ricarica e punti di servizio dedicati a gestione e utilizzo dell’auto elettrica. Questa vedrà un aumento del 32% dell’autonomia e delle distanze percorse nei prossimi 20 anni. In quest’ottica sarà necessario rendere stazioni di ricarica (tra cui home chargers, superchargers, destination chargers e service center) una commodity diffusa. E questa sfida richiederebbe, sempre secondo Bloomberg, un investimento complessivo di circa 900 miliardi di dollari.

Complessivamente, la stima di investimenti richiesti ammonta a 2,7 trilioni di dollari che per il 70% avverranno tra il 2030 e il 2040. Una richiesta di capitali così imponente suscita giustamente perplessità sulla sua sostenibilità e quindi sulle stesse stime di penetrazione dell’auto elettrica. A tal proposito, innovazione tecnologica e presenza dei governi nei piani di investimento saranno due pilastri fondamentali perché il boom dell’auto elettrica nel mercato della mobilità si trasformi in realtà.

Auto elettriche: a che punto sono i maggiori mercati

È la Cina ad aver sperimentato la crescita più rapida, grazie a un’infrastruttura giovane che non necessita di ingenti rafforzamenti e una regolamentazione coordinata a livello nazionale efficace a sostenere il passaggio alla guida di modelli elettrici. Il governo ha definito dei piani di incentivi per l’acquisto di auto elettriche che ne riducono il costo per i consumatori e ha inoltre imposto dei vincoli alla circolazione di veicoli a combustione in determinate aree urbane. A partire da quest’anno entra in vigore una legge che impone una “quota” fissa di modelli elettrici che i produttori locali dovranno produrre rispetto al numero complessivo di auto immatricolate.

L’Europa rappresenta il mercato con maggior potenziale in termini di penetrazione dell’auto elettrica, con un dato che si avvicina al 95% e un andamento esponenziale della crescita della commercializzazione di modelli elettrici attesa tra il 2030 e il 2040. Il principale problema dell’area sembrerebbe essere una regolamentazione a livello sovranazionale. La creazione di “Standard Practices” a livello di Comunità Europea con una chiara definizione degli obiettivi di investimento potrebbe risultare il principale driver per un flusso di capitali consistente verso il settore. Al contrario, per gli Stati Uniti è stimato un livello di penetrazione tra i più bassi dei paesi sviluppati.

IHS Markit

Bloomberg.com