Africa Sub-Sahariana: la nuova frontiera degli investimenti agricoli

La crescita economica globale in rallentamento, ridottasi a circa il 3% nel 2015 e al 2.5% nel 2016 a causa delle profonde crisi che hanno colpito i mercati nell’ultimo decennio, non ha favorito lo sviluppo del settore agricolo andando a impattare negativamente gli investimenti nelle regioni in via di sviluppo. Tale impiego di risorse finanziarie appare oggigiorno non più redditizio come un tempo. Per questa ragione si è ridotto notevolmente il flusso di investimenti verso le aree geografiche che più hanno subìto gli anni di crisi.

 

Inoltre, i raccolti record registrati nel 2014 come negli anni precedenti hanno posto i prezzi dei prodotti agricoli fortemente sotto pressione. Al contrario, la domanda è diventata sempre più debole anche a causa delle condizioni economiche sfavorevoli di inizio decennio. Inoltre, una pressione negativa sui prezzi è stata esercitata dalle grandi quantità di alimenti stoccati, fattore direttamente correlato agli abbondanti raccolti registrati nella prima metà del decennio.  Nel giugno 2017 i prezzi hanno ricominciato una risalita segnando i massimi degli ultimi due anni a causa delle condizioni climatiche avverse che hanno colpito Europa e Nord America nella prima parte dell’anno. Una primavera particolarmente secca ha accentuato il recupero dei prezzi delle materie prime agricole con l’indice della FAO salito di oltre il 15% a partire dal gennaio 2016 e tornato ai massimi degli ultimi 24 mesi.

 

Opportunità nell’Africa subsahariana.

Per l’agricoltura, settore ormai saturo nei paesi sviluppati, la maggiore fonte di crescita della domanda è rappresentata dall’incremento demografico. Tuttavia anche su questo fronte si registrano rallentamenti significativi provenienti dalle aree maggiormente sviluppate, con un’attesa a livello globale di un aumento della popolazione pari all’11% entro il 2025. Particolarmente accentuata la crescita nell’area dell’Africa Sub-Sahariana, la quale resta una regione caratterizzata da uno sviluppo demografico nettamente superiore al livello medio, con una crescita stimata intorno al 28%. Oggi la regione è popolata da 950 milioni di persone, circa il 13% della popolazione mondiale, e l’attesa per il 2050 è di un peso nella dinamica globale in crescita al 22% con circa 2.1 miliardi di individui.

Entro il 2025 il gap tra paesi sviluppati e in via di sviluppo in termini di consumo di cibo pro capite dovrebbe ridursi. Tuttavia si prevede un consumo pro-capite per l’Africa Sub-Sahariana inferiore del 20% rispetto alla media. Infatti, seppure la percentuale di persone denutrite sia calata dal 33% nel 1990-92 al 23% nel 2014-16, questo dato è il più alto tra le aree in via di sviluppo secondo la FAO. Tenendo in considerazione i precedenti dati, la regione presenta forti necessità e quindi potenzialità d’investimento sostenute anche dalla rapida crescita produttiva, per quanto non ancora sufficiente, pari al 130% che il settore agricolo ha sperimentato nel periodo 1990-2013. Questo dato è legato in prevalenza all’aumento dell’estensione coltivata nella regione. Infatti, fino ad oggi l’obiettivo non è stato sfruttare al massimo le potenzialità dei terreni, quanto estendere la superficie coltivata. Tuttavia è ora necessaria un’evoluzione di strategia con l’obiettivo di ridurre la percentuale di popolazione denutrita, ancora estremamente elevata, e per far fronte al forte sviluppo demografico atteso. Il miglioramento della produttività attraverso l’utilizzo di nuove strumentazioni e prodotti specifici non è tuttavia una conseguenza diretta. Gli investimenti nella regione presentano un alto livello di rischio legato alla forte disparità nelle politiche messe in atto dai vari paesi e soprattutto dalle incertezze derivanti dalla persistente instabilità politica e dalle guerre civili in corso.

Negli ultimi tempi la presenza di produttori di media dimensione è aumentata. Questi player sono cruciali per lo sviluppo del settore, poiché favoriscono la creazione di catene di valore integrate formate da piccoli e medi produttori. In questo modo è possibile agevolare l’accesso al credito e quindi a nuove tecnologie così da migliorare l’efficientamento della produzione nel prossimo decennio. L’importanza di promuovere la formazione di un binario di investimenti paralleli in settori limitrofi, quali le infrastrutture e i trasporti, gioca un ruolo chiave anche nel favorire i flussi di capitali necessari all’interno del settore agricolo. A tale scopo è necessaria la commistione di investimenti pubblici per quanto riguarda le grandi infrastrutture e i privati per l’importazione di tecnologie produttive più efficienti. Pertanto quest’area può essere di particolare interesse sia per società di costruzioni e trasporti, sia per società legate al mondo agro-alimentare e in particolare potrebbe rivelarsi un’opportunità interessante per gli operatori del mercato dei concimi e dei fertilizzanti.

Grafico: Variazione di area e rendimento per i cereali nell’Africa Sub-Sahariana, crescita annuale tra il 2016 e il 2025

Infatti, una carenza di conoscenze e tecnologie avanzate causa il sovrasfruttamento del terreno, che è portato così ad impoverirsi soprattutto in termini di carbonio. Nelle aree densamente popolate si pratica ancora una coltivazione continua sugli stessi appezzamenti di terra; è pertanto necessario arricchirlo e reintegrarlo delle sostanze già sfruttate sia attraverso tecniche di rotazione sia attraverso l’uitlizzo di concimi, fertilizzanti e ammendanti, così da riuscire a mantenere livelli di produzione necessari alla sussistenza della popolazione. Pertanto lo sviluppo di investimenti pubblici, come detto prima, è necessario per la realizzazione di trasporti e infrastrutture che forniscano accesso alle fonti di energia e sistemi di irrigazione. È altresì necessaria la creazione di una struttura che favorisca investimenti privati, nello specifico in tecnologie necessarie per l’efficientamento dell’attività produttiva, che presentino possibilità di rendimenti elevati oltre a favorire lo sviluppo dell’agro-alimentare africano con l’obiettivo finale di ridurre drasticamente la percentuale di popolazione denutrita.

 

OECD – FAO, Agricultural Outlook 2016-2025. Special Focus on Sub-Saharan Africa (2016)

Grafici: elaborazione Tendercapital su dati dell’outlook citato.