Tra mercati azionari poco stabili e titoli governativi incerti, gli investitori sono alla ricerca di metodi alternativi per far fruttare i propri risparmi. Uno degli ambiti in cui stanno crescendo gli investimenti è quello dell’arte: che siano quadri, opere d’arte o manifestazioni e happening, investire nell’arte sembra un trend in netta crescita.
Sembra, infatti, che parte degli investitori siano alla ricerca di asset class con scarsità come opere d’arte, vini pregiati, auto d’epoca e immobili. In loro aiuto, sono nati diversi fondi di investimento alternativi e progetti per analizzare e scoprire i nuovi volti e le nuove frontiere del mondo dell’arte, come ad esempio TenderToArt.
Investire nell’arte conviene?
Dopo l’ultima recessione, il mercato dell’arte è ripartito più rapidamente di quello di alcuni investimenti tradizionali. Infatti, gli high-net-worth individuals (HNWI) con un portafoglio diversificato in asset art non sono stati così fortemente influenzati.
Storicamente, l’arte funziona bene in tutti i settori di mercato, anche in tempi di alta e crescente inflazione. Questo mercato offre agli investitori opportunità alternative e tangibili rispetto ad azioni o obbligazioni, meno legate alle oscillazioni dei mercati alle incertezze di governo.
I dati parlano chiaro: nel 2016 il 73% dei gestori patrimoniali (rispetto al 58% del 2014) ha dichiarato che i propri clienti hanno espressamente richiesto di includere l’arte e altri beni da collezione nei portafogli di investimento. (fonte: Deloitte Luxembourg & ArtTactic Art & Finance 2016).
L’arte nel proprio portafogli
Insomma, una moderna strategia di gestione di un portafoglio, dovrebbe avere almeno un 5-7% dell’investimento nel mercato dell’arte. Infatti, una valida diversificazione del portafoglio porta a un aumento del rendimento complessivo.
Sempre secondo il rapporto Deloitte Art & Finance, il 72% dei collezionisti ha dichiarato di aver acquistato arte con una finalità di investimento e non soltanto per passione. Inoltre, il numero di clienti e consulenti che fanno questa scelta è salito dal 3% al 6% tra il 2014 e il 2016.
I dati sembrano non sbagliare: ci troviamo in un ottimo momento per investire nel mercato dell’arte.
Perché usare un fondo?
I dati sul mercato dell’arte sono sicuramente molto interessanti, ma avventurarsi nella pratica degli investimenti è sicuramente un’attività da intraprendere dopo un’attenta analisi e una lunga esperienza. Affidandosi ad un fondo alternativo, gli investitori possono attingere rapidamente e con sicurezza a competenze e analisi che altrimenti ci metterebbero diversi anni a coltivare in autonomia.