L’Europa ormai da tempo è attiva sul fronte della riduzione dell’inquinamento globale: in particolare, l’ultima sfida lanciata dalla Commissione Europea nell’ambito del Green Deal Europeo è stata denominata Inquinamento zero. Ma cosa significa esattamente? La risposta si trova all’interno del rapporto dell’EEA – Agenzia Europea dell’Ambiente, pubblicato lo scorso 15 ottobre, che esamina tale sfida da diverse angolazioni, spiegando tutte le possibilità che abbiamo per eliminare quanto più possibile il tasso attuale di inquinamento e come fare a prevenirlo in futuro grazie alle misure previste dal Green Deal.
Il rapporto, Segnali EEA 2020 – Europa verso un inquinamento zero, presenta infatti una precisa panoramica sull’inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua, prendendo in esame i diversi tipi di inquinamento e le loro fonti. L’obiettivo è innanzitutto migliorare la qualità di questi tre elementi, con effetti positivi sulla salute delle persone: al momento l’inquinamento risulta ancora un problema diffuso e purtroppo in crescita. All’inizio di questo mese, quindi, la Commissione Europea ha lanciato la tabella di marcia per un piano d’azione efficace verso questo ambizioso obiettivo. L’inquinamento zero, secondo questo piano, si otterrà solo attraverso una migliore prevenzione, unita al monitoraggio e alle azioni dirette volte a ridurre l’inquinamento.
Le principali fonti di inquinamento aria da combattere:
– Il riscaldamento (uso domestico e commerciale) è responsabile per il 66% delle emissioni nocive aria in Europa
– I trasporti sono responsabili per il 15% delle emissioni nocive aria in Europa
– L’industria è responsabile per l’11% delle emissioni nocive aria in Europa
– Altre fonti, tra cui i rifiuti e la produzione energica da fonti non rinnovabili, sono responsabili dell’8% delle emissioni nocive aria in Europa
Cosa fare per vincere la sfida
L’ambizioso progetto Inquinamento zero per l’Europa è stato annunciato all’interno del Green Deal Europeo, parte della strategia della UE per attuare l’agenda degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Il suo scopo principale è proteggere i cittadini e l’ecosistema attraverso un migliore monitoraggio, diminuendo ulteriormente i livelli nocivi di inquinamento e rafforzando al contempo la resilienza e l’autonomia strategica dell’UE. Nello specifico, si agirà promuovendo un’informazione adeguata e tempestiva sui benefici sanitari ed economici che si ottengono dalla diminuzione dell’inquinamento, esplorando l’ulteriore sviluppo di pratiche commerciali che riducano l’inquinamento, creando opportunità di lavoro e riducendo le disuguaglianze sociali (poiché l’inquinamento colpisce in modo sproporzionato le persone più vulnerabili) e infine contribuendo a integrare le misure di inquinamento zero alle già presenti misure sostenibili avviate.
Inoltre, il piano d’azione prevede anche l’incentivazione di una sempre maggiore economia circolare, la strategia per la salvaguardia della biodiversità e la strategia Farm to Fork. La strategia per la sostenibilità dei prodotti chimici e il piano d’azione contro l’inquinamento zero, che dovrebbero essere pubblicati nel 2021, contribuiranno a promuovere prodotti e tecnologie più puliti in tutti i settori economici interessati, dando priorità alla prevenzione dell’inquinamento rispetto alla bonifica. A seguito di una consultazione pubblica aperta, il piano d’azione contro l’inquinamento è infatti previsto per la prima metà del 2021. Tra le priorità, affiora anche la volontà di un miglioramento nell’attuazione della legislazione esistente (e nuova) sulla revisione degli strumenti chiave di controllo dell’inquinamento e la creazione di un quadro integrato di monitoraggio e prospettiva dell’inquinamento zero. L’Agenzia Europea dell’Ambiente sarà un partner chiave in queste attività: la relazione infatti presenta una panoramica delle tendenze dell’inquinamento industriale e dell’impatto dei prodotti chimici di sintesi sull’ambiente, oltre al rumore ambientale che mina sempre di più la salute europea.
«L’ambizioso obiettivo del progetto Inquinamento zero per aria, suolo e acqua, è ritrovare un pianeta più sano per persone più sane»
Le soluzioni win-win per città più pulite
Dieci città europee, in collaborazione con EEA, hanno avviato di recente un progetto pilota al fine di capire il più possibile come migliorare la qualità dell’aria a livello locale e poter raggiungere gli obiettivi di Inquinamento zero. Le città che hanno partecipato al progetto pilota hanno, ad esempio, ampliato il teleriscaldamento, promosso l’uso della bicicletta, abbassato i limiti di velocità di auto e altri veicoli ed emesso tasse sugli ingressi nei centri urbani per migliorare la qualità dell’aria locale. Altre iniziative di successo includono il trasferimento di strutture industriali in aree esterne alle città e, per le abitazioni private o gli stabili ad uso ufficio, la modernizzazione di stufe e caldaie, incentivando l’uso di combustibili più puliti per il riscaldamento domestico; un ulteriore esempio è dato dall’introduzione di mezzi elettrici come taxi e altri mezzi di trasporto urbano (bus, tram) a basse emissioni. Queste misure non solo riducono l’inquinamento atmosferico locale, ma diminuiscono anche il rumore, migliorando la qualità della vita. Inoltre, le stesse azioni riducono le emissioni di gas serra e, in molti casi, fanno risparmiare denaro.
Tuttavia, le stesse città hanno segnalato che, nonostante gli evidenti benefici di queste misure ecologiche, la difficoltà nel far comprendere e accettare queste misure ai cittadini è molto alta. Per ottenere i migliori risultati possibili, le azioni locali e regionali devono quindi andare di pari passo con efficaci politiche nazionali e dell’UE, che spesso offrono sostanziali co-benefici nel ridurre contemporaneamente le emissioni e contribuiscono a campagne per la sensibilizzazione dei cittadini. Questi co-benefici possono essere ottenuti, ad esempio, migliorando l’efficienza energetica e rendendo più verde il sistema di mobilità cittadino, coinvolgendo maggiormente le persone che abitano in città.