Il welfare potrà tornare a erogare servizi universalistici essenziali, ammortizzare disparità eccessive e supportare le persone solo con il ritorno del lavoro quale fonte primaria di opportunità di ascesa reddituale e sociale. È quanto emerge dal Quarto Rapporto Censis-Tendercapital sulla “sostenibilità sociale e la rinnovata sfida del welfare italiano”, presentato al Senato con l’obiettivo di porre l’attenzione, tramite le opinioni, i comportamenti e i valori degli italiani, sulle difficoltà che incontrano i due pilastri del modello sociale italiano, famiglie e Stato, che sono chiamati a misurarsi con nuove ristrettezze e crisi globali.
“La nostra società – ha detto il presidente del Censis, Giuseppe De Rita – è segnata da un elemento cruciale: la paura dell’incertezza futura. È quel che più condiziona le aspettative e spesso fa vedere la realtà più nera di quanto sia. Purtroppo, l’inflazione, la guerra, la crisi energetica hanno generato problemi e, tuttavia, sinora la sostenibilità sociale in Italia ha tenuto bene. Il rischio reale è per il futuro prossimo di continuare a galleggiare per paura e, in questa situazione, la cosa peggiore è affidarsi all’opinionismo, piuttosto che ragionare sulla chimica reale della nostra società”.
“I dati del Quarto Rapporto Censis-Tendercapital sulla sostenibilità sociale e il welfare italiano – ha affermato il presidente di Tendercapital, Moreno Zani – evidenziano in maniera chiara le difficoltà che oggi incontrano i due pilastri del modello sociale italiano, le famiglie e lo Stato. Crescono, infatti, le ristrettezze economiche di molti nuclei familiari e, nonostante nel 2022 abbiano tenuto bene sia il reddito sia le spese per i consumi, occorre prendere atto di una severa contrazione del loro risparmio. Una situazione di instabilità, insomma, che genera incertezza e preoccupazione per il futuro, ma anche la convinzione che si può lavorare per un nuovo welfare inclusivo, prospero e sostenibile”.