Investimenti alle stelle: Il tax credit nel cinema come asset alternativo

Tax credit nel cinema: si tratta di un investimento alternativo sicuro e conveniente? Come approfittare dell’opportunità e supportare la cultura cinematografica italiana? Sono i temi del panel “Investimenti alle stelle. Il tax credit nel cinema come asset alternativo”  che si tiene l’11 aprile alle 9,30 al Salone del risparmio di Milano (Mico, via Gattamelata). In una discussione moderata da Luca Dini, Direttore Editoriale di Condè Nast Italia, e da Andrea Cabrini, Condirettore Milano Finanza, verranno toccati temi quali gli investimenti nell’accattivante mondo della produzione cinematografica, affrontati anche in un’ottica di rendimento e di vantaggi fiscali. Parteciperà al confronto Raul-Angelo Papotti, Partner Chiomenti. Ospite speciale Pierfrancesco Favino, che racconterà la prospettiva dell’attore e produttore.

 

Tax credit nel cinema: che cos’è e come funziona

 

Ma che cos’è questo tax credit? Nella finanziaria del 2008, il legislatore, con l’intento di sostenere il settore cinematografico in crisi, ha introdotto una serie di notevoli agevolazioni fiscali per gli operatori del settore: produttori cinematografici, distributori ed esercenti ma anche per tutti i soggetti esterni che investono nella produzione o nella distribuzione dei film.

 

Dal 1 gennaio 2017, con la Legge n. 220, 14 novembre 2016, è entrata in vigore la nuova disciplina del cinema e dell’audiovisivo che ridisegna complessivamente il quadro normativo applicabile al settore. La riforma ridefinisce gli incentivi e le agevolazioni (fiscali e non) a sostegno del settore, rafforzando la disciplina del tax credit e istituendo un piano straordinario per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico.

 

Tax credit nel cinema: come funziona

Grazie al beneficio fiscale della Tax Credit, ai titolari di reddito d’impresa, sia persone fisiche che società, che investono nella produzione o distribuzione di opere cinematografiche di nazionalità italiana, è riconosciuto un credito d’imposta per gli apporti in denaro eseguiti a fronte di contratti di associazione in partecipazione e cointeressenza agli utili. Il credito d’imposta può arrivare fino al 40% per un massimo di un milione di euro per periodo d’imposta ed è utilizzabile per compensare debiti fiscali e contributi previdenziali ed assicurativi.

Ma oltre al credito d’imposta che viene restituito immediatamente all’investitore, la tax credit gli riconosce anche una quota di utili derivante dallo sfruttamento economico dell’opera cinematografica.

Le imprese di distribuzione, da parte loro, possono accedere a un credito di imposta compreso tra il 15 e il 30% delle spese complessivamente sostenute per la distribuzione nazionale e internazionale di opere cinematografiche e audiovisive di nazionalità italiana (in precedenza, l’importo massimo era limitato al 15%).