da IL MESSAGGERO – Dal dramma delle Rsa alle valutazioni socioeconomiche e cliniche sul valore delle vite da salvare che, di fronte al gap tra le risorse della sanità e il picco di fabbisogni legati al Covid-19, hanno imposto il ricorso a criteri di razionamento basati sull’età. Sebbene la società italiana sia entrata nell’emergenza pandemica convinta del valore sociale dei longevi attivi, l’inattesa e virulenta crisi sanitaria del Covid-19 ha colpito duramente gli anziani di tante comunità intaccandone anche il profilo sociale percepito e raccontato. D’improvviso si è tornati a parlare degli anziani come di un gruppo sociale omogeneo, marcato dal dato anagrafico, con porta d’accesso ai 60-65 anni, e, in pochissimo tempo, la longevità da valore è diventata minaccia per le persone e costo per la società. Uno scenario che ha alimentato, e finanche legittimato, un neorancore sociale dei giovani verso gli anziani. Queste le principali evidenze emerse dal Rapporto dell’Osservatorio Censis-Tendercapital “La silver economy e le sue conseguenze nella società post Covid-19” presentato oggi al Censis e sul canale You Tube ItalTV.

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