Lo aveva già fatto dopo il 2008, fondando una società di gestione del risparmio mentre la bolla immobiliare americana trascinava le borse a picco e il mondo nel panico, nonostante molti gli dicessero: «Sei matto».
Quando si dice l’intuizione: se Tendercapital è oggi tra i player internazionali più dinamici nella gestione di fondi d’investimento per enti e grandi famiglie europee, molto è dipeso anche dal tempismo con cui Moreno Zani ha scelto di posizionarsi sulla scacchiera. Il che si può perfino tradurre in teoria («E nei momenti difficili che bisogna investire»), con tanto di dimostrazione empirica: se nell’annus horribilis 2020 il cinema è stato tra i settori più colpiti – grandi produzioni in stand by, film costretti a passare direttamente in tv rinunciando ai proventi della sala – , la nuova Tendercapital Productions apre il gioco alla Mostra del cinema di Venezia con la coproduzione di Padrenostro firmato da Claudio Noce, dove Pierfrancesco Favino vince la Coppa Volpi, e avanza perfino al botteghino.
«Abbiamo registrato il film poco prima del lockdown della primavera scorsa», racconta Zani. «Siamo stati fortunati, va detto, perché durante la chiusura è stato possibile realizzare sia la post-produzione sia il montaggio, in modo da essere pronti per la riapertura delle sale». Ma è chiaro che per agire al momento giusto la strategia deve partire da lontano.

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