Economia circolare: risorsa fondamentale per la sostenibilità e per il futuro del pianeta

Un database progettato per raccogliere le best practice globali in campo di economia circolare, con oltre 3.000 iniziative legate in più di 100 città e 60 paesi. Il Circular Economy Club, la rete internazionale senza scopo di lucro di oltre 2.600 professionisti e organizzazioni di economia circolare in 60 paesi, ha recentemente annunciato il lancio del più grande database open source su iniziative legate all’economia circolare nel mondo. L’economia circolare è sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo, per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi.

La circular economy potrebbe determinare nel mondo una crescita di 1.800 miliardi di euro da qui al 2030, il doppio della crescita prevista con il modello attuale. Grazie a riciclo e riuso, il consumo di materiali primari potrebbe ridursi del 32% entro il 2030 e del 53% entro il 2050. Una stima importante se si calcola che oggi in Europa 6 tonnellate di materie prime, delle 16 complessive consumate ogni anno da ogni singolo cittadino dell’Unione, diventano scarti. E di queste sei, metà non vengono nemmeno recuperate e finiscono in discarica.

 

L’economia circolare in Europa

Secondo il Centro Studi Intesa Sanpaolo solo la bioeconomia vale ora più di duemila miliardi di euro e ha circa 22 milioni di occupati. Non stupisce pertanto che l’Europa abbia varato un pacchetto di misure, il Circular Economy Package, che prevede stanziamenti importanti destinati agli stati membri: 1.150 milioni di euro saranno gestiti direttamente dall’Unione Europea; poi ci sono 5.500 milioni di fondi strutturali per le regioni. Tutto ciò, secondo Bruxelles, oltre a ridurre le emissioni climalteranti di Co2 al 2030, dovrebbe creare un milione di posti di lavoro e il 7% di crescita aggiuntiva del Pil continentale.

Secondo le stime dell’Unione Europea, per ogni euro investito da oggi nell’economia circolare, entro il 2025 dovrebbe prodursi un valore di dieci euro. Materia prima fondamentale: i rifiuti. Gli stati membri dovranno riciclare il 65% dei rifiuti entro il 2025 e e il 75% entro 2030.

 

Economia circolare: un caso d’uso

Grt Group, per esempio, gruppo svizzero specializzato in soluzioni in grado di ridurre la presenza di Co2 in atmosfera, ha sviluppato un sistema di produzione di carburante dalla plastica non riciclabile e dalle energie rinnovabili attraverso un processo di conversione termica in assenza di ossigeno, senza bisogno di alcuna combustione.

Il carburante prodotto – spiega la società – è pulito e compatibile con i motori e le industrie esistenti e porta con sé notevoli vantaggi, come la drastica riduzione della dispersione della plastica nell’ambiente e in discarica, la promozione del riuso grazie al valore che viene dato a un materiale altrimenti inutilizzabile, la sensibile diminuzione (-70%) delle emissioni di Co2 rispetto ai combustibili fossili e all’incenerimento della plastica non riciclabile, la produzione locale, senza perciò necessità di estrazione, raffinazione e trasporto.