Digital banking, la banca tradizionale si avvicina al fintech

Digital banking: è il futuro delle banche in un periodo di profondi cambiamenti digitali. Con l’avvento di nuove forme di pagamento innovative e l’arrivo delle big tecnologiche nei settori del pagamento e dei prestiti, le banche si devono adeguare per restare al passo e non farsi schiacciare. Si pensi solo che grandi leader digitali, ricchi di clienti affezionati e in possesso di miliardi di dati, iniziano a far capolino nel mondo dei pagamenti digitali. Per esempio, Amazon ha iniziato con Amazon Pay e poi ha stretto un accordo con Bank of America Merrill Lynch, al fine di rafforzare il programma di prestiti alle aziende che si chiama Lending. E vuoi che una realtà che riesce a vendere di tutto in tutto il mondo, che si è guadagnato fiducia e stima di critica, non riesca a vendere prestiti?

Lending, per ora funzionante solo in Giappone, Usa e Regno Unito, permette alle aziende interessate di chiedere un prestito al colosso di Jeff Bezos. Per ora il programma Lending è rivolto per lo più alle aziende che vendono sul canale di e-commerce e si possono chiedere prestiti di importo variabile tra 1000 e 750mila dollari con una rateizzazione in breve tempo, ossia 12 mesi. Dal 2011 a oggi, Amazon Lending ha erogato circa 3 miliardi e mezzo di dollari di prestiti.

 

La rincorsa delle banche

L’inglese Lloyds Banking Group investirà più di 3 miliardi di sterline per trasformarsi in una banca digitale semplice e a basso rischio. Lloyds, che è stata salvata durante la crisi finanziaria ma è tornata alla proprietà privata lo scorso maggio, ha appena rivelato l’attesissimo aggiornamento della strategia. Una strategia di rilancio fondata appunto sul digitale.

La banca cercherà di sfruttare le nuove tecnologie per creare prodotti che consentano ai clienti di gestire i loro conti e investimenti in mobilità. Nel suo aggiornamento della strategia, Lloyds ha dichiarato di aver pianificato di utilizzare le nuove tecnologie per rendere il banking semplice e facile per i clienti riducendo i costi operativi nei prossimi tre anni.

Il Ceo di Deutsche Bank , John Cryan afferma che la banca “deve rivoluzionare il business perché il mondo sta cambiando”, ma ammette che la diversificata base di clienti rende difficile abbracciare completamente il digitale. E aggiunge: “Non abbiamo ancora sviluppato interfacce che possano sostituire gli umani, ma abbiamo sviluppato robo-advisor, “consulenti” robot dotati di intelligenza artificiale e strumenti di banking online. Molti dei nostri clienti, però, trovano fondamentale parlare con un operatore in carne e ossa: la chiave è trovare il giusto equilibrio”.

 

La strategia digital banking di Poste Italiane

Ci sono i pagamenti digitali anche nel prossimo futuro di Poste Mobile. Poste Italiane ha approvato il 25 gennaio, come annuncia in una nota, “lo svincolo dal Patrimonio BancoPosta di beni e rapporti giuridici in parte destinati a confluire in un patrimonio destinato alla monetica e ai servizi di pagamento che si intende costituire nell’ambito della controllata PosteMobile”. In sostanza Poste Mobile ha appena costituito un ramo d’azienda “dedicato alla monetica e ai servizi di pagamento, tramite il quale possa operare quale Istituto di Moneta Elettronica. La decisione, secondo Poste Italiane, consentirà a Poste Mobile di operare con maggiore efficacia sul fronte dei servizi verso i clienti retail, business e della Pubblica Amministrazione. Poste Mobile punterà dunque presto all’integrazione dei sistemi di pagamento e di quelli di digital banking, così da offrire un’unica interfaccia per i servizi di pagamento alla sua clientela.

 

Digital banking: lo studio

Agli italiani il digital banking sembra piacere. L’edizione 2017 del CheBanca! Digital Banking Index, l’osservatorio che misura la digitalizzazione del banking in Italia realizzato da CheBanca!, dimostra che gli utenti che accedono abitualmente ai conti correnti tramite Web o App, sono 17,6 milioni, in crescita dell’8,9% rispetto a due anni fa. Se la maggior parte utilizza il web (72,2%), sono gli utenti mobile, spinti dalla forte diffusione degli smartphone e delle App, ad aver registrato la crescita maggiore, raggiungendo i 5,9 milioni di utenti (+66% rispetto al 2015). In pratica, quasi un correntista su tre (32,3%) è utente mobile banking, di cui un milione effettua le proprie operazioni esclusivamente tramite App (5,3%). Una crescita inarrestabile, che ha però un notevole potenziale di crescita: sono, infatti, 5,5 milioni le persone che non operano sui loro conti attraverso la rete pur avendo un conto corrente e utilizzando Internet in modo regolare.