Per più di un decennio, la Federal Reserve americana e altre banche centrali hanno tentato, senza successo, di generare una tipologia di inflazione che i funzionari considerano come caratteristica di un’economia in crescita. Con la situazione economica attuale, l’inflazione potrebbe salire a livelli troppo alti.
Secondo gli economisti di Morgan Stanley, la miscela di sostegno fiscale e monetario senza precedenti dovuta alle conseguenze del coronavirus, le iniziative volte a fermare le crescenti disuguaglianze economiche e il debito nazionale in crescita produrranno un’inflazione sostanziale nei prossimi anni.
“Le forze che determineranno l’inflazione si stanno allineando”, ha affermato Chetan Ahya, Chief Economist di Morgan Stanley. “Prevediamo che la minaccia dell’inflazione emergerà dal 2022 e pensiamo che sarà molto elevata, comportando un nuovo rischio per il ciclo economico. “
La Federal reserve ha specificamente fissato il suo obiettivo per l’inflazione al 2% e ha utilizzato una varietà di strategie per arrivarci. Altre banche centrali non sono così precise come la Fed, ma generalmente considerano un livello modesto utile per migliorare il tenore di vita e mantenere l’economia su un percorso espansivo.
Ahya ritiene che la risposta politica in tutto il mondo contribuirà a stimolare l’inflazione, ma prevede maggiori conseguenze per gli Stati Uniti rispetto all’impatto delle azioni della Banca centrale europea, della Banca d’Inghilterra e della Banca del Giappone. Tuttavia, ha affermato che l’ascesa effettiva potrebbe superare di molto gli obiettivi delle banche centrali e determinare una scia negativa più a lungo termine.
Prima di tutto, cos’è l’inflazione
In economia, l’inflazione è un aumento sostenuto del livello generale dei prezzi di beni e servizi per un determinato periodo di tempo. Quando il livello generale dei prezzi aumenta, ogni unità di valuta acquista meno beni e servizi; di conseguenza, l’inflazione riflette una riduzione del potere d’acquisto per unità di moneta. L’opposto dell’inflazione è la deflazione.
Gli economisti generalmente ritengono che una forte inflazione venga causata da una crescita eccessiva dell’offerta di moneta. Un’inflazione bassa o moderata può essere anche attribuita alle fluttuazioni della domanda reale di beni e servizi o ai cambiamenti nelle forniture disponibili. Tuttavia, l’opinione condivisa è che un periodo di inflazione prolungato è causato dall’offerta di moneta che cresce più velocemente del tasso di crescita economica.
L’inflazione colpisce le economie in vari modi, sia positivi che negativi. Gli effetti negativi dell’inflazione includono un aumento del costo opportunità di detenere denaro, incertezza sul futuro che può scoraggiare investimenti e risparmi e, se l’inflazione è stata abbastanza rapida, la carenza di beni. Gli effetti positivi comprendono la riduzione della disoccupazione dovuta alla rigidità salariale nominale, che consente alla banca centrale un margine di manovra maggiore nell’attuazione della politica monetaria, incoraggiando prestiti e investimenti anziché accumulare denaro ed evitando le inefficienze associate alla deflazione.
Perché si prevede che l’inflazione salirà
La previsione si basa su ciò che Chetan Ahya chiama “le 3 T”, ovvero “trade, technology and titans”. Una reazione contro questi tre settori, dovuta dell’impatto che ciascuno di questi ha sulle disuguaglianze sociali, spingerà la politica a fare scelte inflazionistiche.
“Nel loro insieme, le azioni politiche hanno maggiori probabilità di provocare una significativa distorsione delle tendenze alla base della crescita della produttività”, ha scritto. “Pertanto, consideriamo seria la minaccia dell’inflazione che ritorna in questo ciclo. Potrebbe trasformarsi in una forma maligna di inflazione, soprattutto se l’interruzione significativa delle 3 T crea un cambiamento di regime nelle prospettive di redditività delle imprese “.
Inflazione e pandemia
Nel breve termine, la maggior parte degli economisti vede in vista bassi livelli di inflazione. Le regole di distanziamento sociale per combattere il coronavirus e la conseguente chiusura economica probabilmente ridurranno i costi complessivi.
Le previsioni di Ahya non prevedono inflazione in fuga. Tuttavia, osserva che l’instabilità dei prezzi rappresenta un grave pericolo per una ripresa che ritiene “più acuta ma più breve” della crisi finanziaria.
“Direi che le forze trainanti dell’inflazione sono già allineate e che è in atto un cambio di regime. La tendenza disinflazionistica a breve termine lascerà rapidamente il posto alla reflazione e quindi all’inflazione.”