Connessioni satellitari: tra le stelle il futuro di comunicazione e sostenibilità

Spazio, nuova frontiera delle interconnessioni. È fra le stelle, infatti, che si stanno sviluppando le nuove vie della comunicazione con importanti investimenti nel settore aereospaziale. Si assiste, ormai da anni, ad una vera corsa allo sviluppo di stazioni satellitari, direttamente interconnesse con quelle terresti (5G e 6G), che rappresentano l’accesso ad un nuovo modo di pensare il mondo. Molte nazioni stanno investendo importanti risorse pubbliche e private per conquistare fette di un mercato in continua evoluzione ed essere fra i player economici che godranno di un accesso privilegiato all’oro delle connessioni via satellite, senza tralasciare la ricaduta positiva in termini di sostenibilità ambientale e sociale.

PROGETTO CONNECTIVITY

Investimenti e sviluppo tecnologico nel campo aerospaziale sono fra le priorità dell’Ue. Il progetto Connectivity, varato dall’Unione Europea va proprio nella direzione di potenziare la “flotta” di satelliti con l’obiettivo, nel medio-lungo termine, di fornire ai cittadini europei non solo connettività, ma anche servizi di soccorso, alert e interconnessione fra Stati, oltre alla moltitudine di strumenti il cui sviluppo è intimamente connesso alla tecnologia satellitare. Secondo i programmi dell’Ue, i primi lanci dovrebbero essere previsti per il 2024, entro il 2027 diventeranno stabili nel sistema dei funzionamenti. Obiettivo del progetto è mettere in relazione le potenzialità satellitari con quelle terrestri, per sfruttare al massimo le tecnologie attuali, come il 5G, e il prossimo 6G.
Il doppio binario spaziale-terrestre garantirà l’accesso alla banda larga a prezzi accessibili, costruendo ponti tra l’industria, il settore pubblico e quello privato per ottimizzare tecnologie e processi con la finalità di garantire un equo accesso all’ecosistema digitale. Anche sotto il profilo della sostenibilità sociale la Space economy conferma il proprio potenziale positivo, oltre ad enormi possibilità di innovazione che potrebbero migliorare radicalmente la qualità della vita di molti, si pensi ad esempio all’accesso all’eHealth a basso costo nei Paesi in via di sviluppo.

CON OSIRIDE L’ITALIA OSSERVA LA TERRA

La corsa allo sviluppo di stazioni satellitari vede in prima fila America, Cina, Russia ma sono molti i paesi coinvolti. L’Italia è in corsa con il progetto Osiride (Soluzioni Operative per IRIDE), il cui scopo è fornire tecnologie spaziali e servizi di ultima generazione per lo sviluppo della costellazione di satelliti IRIDE, programma spaziale europeo per l’osservazione della Terra a bassa quota. Il programma operativo vede coinvolte quattro società specializzate e leader in diversi segmenti del settore dell’osservazione terrestre: D-Orbit nel settore della logistica spaziale e dei servizi di trasporto, Exprivia nei sistemi di terra e nelle soluzioni software aziendali, Planetek Italia nello sviluppo di servizi e analytics derivati dalle attività di osservazione e Serco Italia nella progettazione di infrastrutture per la gestione del dato satellitare. Proprio per affrontare questa sfida le 4 “sorelle” hanno dato vita al consorzio Osiride, il compito sarà favorire la nascita di startup e approcci innovativi per lo sviluppo di servizi geospaziali.

IRIDE

Iride rappresenta una componente fondamentale del Next Generation Eu proprio dedicata allo sviluppo del settore aerospaziale, a supporto della transizione ecologica e digitale. Il programma realizzerà un sistema che include tutte le componenti – upstream, downstream e servizi – per fornire servizi geospaziali a livello nazionale ed europeo, sia alla pubblica amministrazione che ai clienti privati. Iride sarà composto da una costellazione di 36 satelliti di vario tipo e la costellazione satellitare sarà realizzata in Italia e completata entro il 2026 con il supporto dell’Agenzia spaziale europea e l’Agenzia spaziale italiana per un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro, stanziati nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il programma comprenderà tutti le fasi del processo: dal lancio, messa in orbita e controllo alla trasmissione dati a Terra alla loro gestione.
La finalità del progetto è dare supporto al dipartimento della Protezione civile e altre amministrazioni per fronteggiare calamità naturali, dissesto idrogeologico e incendi, ma sarà utilizzato anche per la protezione delle coste, il monitoraggio la qualità dell’aria e delle condizioni meteorologiche (ad esempio attraverso la realizzazione di mappe di copertura del suolo per sviluppare modelli climatici) e per l’osservazione e il controllo di infrastrutture o contesti critici (si pensi ad esempio alle immagini multispettrali e radar per costruire modelli predittivi sulla deforestazione). Sarà quindi strumento fondamentale per la gestione della crisi climatica e delle sue conseguenze, confermando l’industria aerospaziale come principale alleato per la piena realizzazione di un futuro sostenibile.
Lo sviluppo di Iride, inoltre, sarà generatore di numerose opportunità di lavoro per giovani talenti, ricercatori e professionisti del settore spaziale e permetterà, fra l’altro, alle industrie e agli investitori privati di essere parte attiva nella conquista delle nuove frontiere delle connessioni satellitari.