Questo articolo è stato pubblicato originariamente sul sito Previdenzaagricola.it

Ogni Paese è di fatto un brand, che racchiude il modo di vivere, la storia, le radici culturali. In tal senso, la vocazione manifatturiera e artigianale dell’Italia è talmente apprezzata da far considerare il Made in Italy uno dei brand più importanti e più riconosciuti a livello globale. Per il Best Countries Report 2021, l’Italia ricopre il 1° posto per influenza culturale e il 2° posto in termini di attrattività turistica e di prestigio artistico.

Secondo Kantar Group i 30 marchi italiani più prestigiosi nel 2020 hanno raggiunto un valore combinato di circa $114,6 miliardi, pari a circa il 5% del PIL nazionale. Dal 2018, la Top 30 è cresciuta in valore del 34%. I principali brand italiani vengono percepiti a livello globale come garanzia di qualità, autenticità e stile (ad es. Ferrari, Ferrero, Gucci): si tratta di imprese guidate da un forte spirito imprenditoriale e caratterizzate da innovazione, internazionalizzazione e focus sulla costumer experience. Questi brand fanno però riferimento ad un gruppo ristretto di imprese grandi, agili e operative in diverse filiere, affiancate da una fitta rete di imprese di piccole/medie dimensioni. Ciò che penalizza l’Italia sono i dati relativi all’attrattività economica, alla qualità dei servizi e alla facilità di fare impresa: al Paese vengono riconosciute lacune sul lato della burocrazia, del sistema fiscale, della corruzione, del mercato del lavoro, della sperequazione economica, dell’innovazione.

Un ulteriore fattore di unicità, al contempo di forza e debolezza, del tessuto produttivo italiano è rappresentato dalle tante piccole aziende a conduzione famigliare, che pur essendo la forza trainante del sistema produttivo nazionale, a causa delle ridotte dimensioni faticano ad effettuare un salto dimensionale che consenta loro di operare su larga scala e di competere nel mercato globale. In tale contesto il private equity, inteso come vero partner di business, riveste un ruolo centrale a supporto dell’imprenditorialità domestica e del Made in Italy. Negli anni Tendercapital ha affiancato diverse realtà imprenditoriali sostenendone la crescita senza perdere di vista l’obiettivo di rendimento.

Un esempio di tali iniziative è Primat S.p.A., azienda con sede a Olginate (LC) che opera nel settore dei rivestimenti anticorrosivi per fastener e minuteria metallica. La società si inserisce nella catena del valore della componentistica per il segmento automotive e gioca un ruolo chiave nella filiera grazie all’elevata efficienza produttiva e logistica ed all’affidabilità che la contraddistinguono. Il settore in cui opera Primat è una nicchia di eccellenza con solo due operatori principali e con elevate barriere all’entrata dettate da alti requisiti di qualità del prodotto e da licenze specifiche. L’obiettivo è quello di creare un polo europeo attraverso nuove acquisizioni, attualmente in valutazione in Spagna, Germania e Francia.

Il secondo esempio si inserisce nel settore del lusso ed in particolare nel segmento “personal luxury goods” che a livello globale ha registrato ricavi aggregati pari a $283 miliardi nel 2021 con un CAGR 2017 – 2021 pari al 1.8%, fortemente penalizzato nell’ultimo anno per via della pandemia. L’Italia ospita il maggior numero di società Luxury (26) incluse nella Top100 per volume d’affari. Inoltre, l’Italia è sede del 46% delle società operanti nel settore abbigliamento/calzature di lusso e del 56% nel settore borse e accessori di lusso. La tutela e la crescita del Made in Italy in tale settore sono quindi estremamente strategiche per il Paese.

Tendercapital ha portato avanti un’iniziativa in questo mercato con Renato Corti S.p.A, azienda leader nel settore della pelletteria di lusso con sede a Milano. L’azienda sviluppa qualunque tipologia di prodotto (borse etc.) e importanti marchi internazionali le affidano la realizzazione delle collezioni e la loro distribuzione B2B. I punti di forza di Renato Corti SpA sono il suo team, che racchiude competenze uniche e una conoscenza approfondita dei processi produttivi, e la disponibilità di tecnologie moderne, costantemente aggiornate. Elementi che rendono l’azienda capace di unire alta qualità e ritmi produttivi elevati.

Ma non solo il settore manifatturiero rappresenta l’eccellenza del Made In Italy: l’Italia è un punto di riferimento nell’industria culturale e in particolare nel settore cinematografico. In epoca pre-pandemica il cinema generava un fatturato di € 4 miliardi all’anno con oltre 250.000 persone impiegate. Nonostante la pandemia, negli ultimi anni il cinema italiano è cresciuto moltissimo per qualità e risonanza internazionale e gli strumenti fiscali disponibili (ad es. Tax credit) sono un volano per lo sviluppo di collaborazioni e l’attrazione di investimenti esteri. Da sempre, Tendercapital sostiene produzioni artistiche e cinematografiche, con la convinzione che l’arte contribuisca fondamentalmente alla crescita umana e che sia un fattore chiave di successo per il sistema economico italiano.