La biografia di Frida Kahlo: chi era l'artista esposta al Mudec di Milano fino a giugno

Piedi, perché li voglio se ho ali per volare?”: è la frase che riassume meglio la forza di Frida Kahlo, un’artista la cui biografia dolorosa è compensata dalla sua incredibile forza. Nata a Coyoacàn, Città del Messico nel 1907, durante la rivoluzione messicana, Frida Kahlo è riuscita a trasformare il suo dolore in arte. Figlia di un fotografo di origini tedesche e una benestante messicana di origini spagnole, Frida si avvicinò alla pittura in un momento tragico della sua vita.

L’incidente

Quando aveva 18 anni l’autobus sul quale stava viaggiando si scontrò con un tram e finì contro un muro. Frida si ritrovò con un corpo devastato: la colonna vertebrale spezzata in tre punti e molte fratture. Nell’urto, lei sostenne di aver urlato tanto forte e disperatamente che la morte, che era passata di lì a prenderla, si allontanò e la lasciò in un limbo.

Da quel 17 settembre 1925, Frida dovette rinunciare al suo corpo e far rinascere la sua anima attraverso la pittura. È proprio a letto, ingabbiata in busti di gesso e di ferro, che Frida iniziò a dipingere. Come si vede nei suoi autoritratti, Frida iniziò infatti a dipingere se stessa, perché era l’unica cosa che poteva vedere da vicino. Dopo che le viene rimosso il gesso, Frida recupera la capacità di camminare, ma avrà dolori per tutto il resto della vita.

Il grande amore

Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita. Il primo fu quando un tram mi mise al tappeto, l’altro fu Diego”. Così esordiva Frida Kahlo quando parlava del suo più grande amore. Frida e Diego Rivera si incontrarono per la prima volta nel 1922. Rivera stava dipingendo un murale sotto i ponteggi della Scuola Nazionale preparatoria. Sette anni dopo si sposarono. La loro storia è passata agli annali, per il reciproco scambio artistico, l’intensità e le bizzarrie. Frida Kahlo e Diego Rivera convolarono a nozze due volte. Nel 1939, Kahlo lo lasciò dopo aver scoperto l’ennesima sua infedeltà. Diego l’aveva tradita con sua sorella Cristina. Un anno dopo si risposavano però a San Francisco.

Durante questi anni, come ripicca ai tradimenti di Diego, Frida si intrattenne in altre relazioni amorose sia con uomini (tra cui Lev Trotsky e Nickolas Muray) che con donne (tra cui forse la fotografa italiana Tina Modotti). Ma non smise mai di amare Diego, che fu la sua malattia e la sua cura.

La malattia e la morte

Nel 1950 Frida Kahlo subì sette operazioni alla colonna vertebrale. Dopo il 1951, a causa dei dolori, non riuscì più a lavorare se non ricorrendo a farmaci antidolorifici. Nel 1953, alla sua prima mostra personale, partecipò sdraiata su un letto: fu Diego ad avere l’idea di trasportare il grande letto a baldacchino di Frida fin nel centro di Città del Messico. Nell’agosto dello stesso anno, le venne amputata la gamba destra fino al ginocchio.

Frida Kahlo morì il 13 luglio 1954, pochi giorni dopo il suo 47esimo compleanno, per embolia polmonare. L’artista si aspettava questo destino per aver sofferto così tanto fisicamente, e lo espresse nelle ultime pagine del suo diario personale. A consolarla, ancora una volta in procinto di morire, il suo amore per la vita e per Diego: «Sono da invidiare, perché l’amore di Diego è qualcosa di unico e irripetibile, malgrado tutto. E io ho avuto tutto, malgrado me.» (Frida Kahlo, ¡Viva la Vida!)

Frida Kahlo: la mostra

La mostra, al museo Mudec di Milano Frida Kahlo. Oltre il mito, è un progetto espositivo frutto di sei anni di studi e ricerche, volto a delineare una nuova chiave di lettura attorno alla figura dell’artista, con la registrazione di inediti e sorprendenti materiali d’archivio, che sarà visitabile fino al 3 giugno 2018.