Fintech: il futuro dei pagamenti tra banche e startup tecnologiche

Si prevede che i ricavi del settore dei pagamenti mobili supereranno 1 trilione di dollari entro il 2019. E i commercianti stanno imparando che è fondamentale accettare pagamenti elettronici e soluzioni fintech per rimanere sul mercato. Il contante potrebbe non essere ancora “morto”, ma il mondo dei pagamenti digitali – sia dai consumatori alle imprese e tra le imprese – si sta evolvendo più rapidamente che mai. Il panorama dei pagamenti ha subito un cambiamento significativo nell’ultimo decennio a livello globale. Con la rapida evoluzione del commercio mobile e dei pagamenti online, molte nuove modalità di pagamento come E-wallet, acquisti in-app, pagamenti P2P sono arrivati ​​sul mercato.

 

Il fintech nel mondo

Lo studio dell’Osservatorio Digital Finance della School of Management del Politecnico di Milano Digital rethinking nel banking e finance rivela che dal 2011 a oggi sono nate oltre 750 nuove aziende fintech in tutto il mondo. Queste hanno raccolto almeno 26,5 miliardi di dollari in finanziamenti e con una prevalenza, comunque, in settori e attività specifiche: la maggior parte delle startup del settore (il 58%) si occupa, cioè, di servizi di banking e soltanto una minima parte opererebbe invece nel campo degli investment services (21%) e altri servizi.

Un dato interessante riguarda, poi, il target di questo tipo di imprese: il 96% di loro si rivolge, infatti, direttamente all’utente finale, che sia il consumatore o un’azienda di tipo non finanziario, nonostante non risultino escluse partnership e collaborazioni con attori più tradizionali del sistema.

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L’evoluzione delle banche

È il banking il settore destinato a essere più assorbito dal fintech. Gran parte delle attività tradizionalmente svolte dagli istituti bancari – come pagamenti, transazioni, gestione del rischio finanziario, intermediazione, scambio di valuta elettronica – iniziano a essere operate da aziende della tecnofinanza. L’edizione 2016 del World Retail Banking Report di Capgemini ed Efma sottolineava, per esempio, come il 63% degli utenti utilizzasse già prodotti fintech e si dicesse propenso a consigliare a parenti e amici il proprio provider a discapito dell’istituto bancario.

 

Proprio l’alleanza tra banche e startup fintech è un trend. Il futuro imminente del banking potrebbe essere fatto di banche che siano soprattutto fornitori di servizi: accanto ai prodotti più tradizionali, cioè, chi opera nel settore bancario potrebbe cominciare a offrire servizi collaterali e davvero centrati sugli utenti (come il trasferimento diretto di denaro online, sul modello PayPal o Apple Pay). Tutti i grandi nomi della tecnologia, da Apple a Samsung passando per Google, sono infatti entrati nel mondo dei pagamenti. Per ora i loro servizi si appoggiano a banche tradizionali ma viene da chiedersi: continueranno a farlo? O scavalcheranno le banche e apriranno anche degli istituti di credito?